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Attracca a La Spezia la nave Vulcano con i bimbi palestinesi.

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I minori saranno trasferiti negli ospedali Bambin Gesù di Roma, Gaslini di Genova, Meyer di Firenze, Rizzoli di Bologna, al Pediatrico Buzzi e all’Ortopedico Pini di Milano.
Nessuno è in pericolo di vita.

AGI – La Nave Vulcano della Marina Militare ha attraccato questa mattina al porto della Spezia con a bordo 60 palestinesi, 18 bambini che necessitano di cure mediche specialistiche e i rispettivi accompagnatori. I bambini saranno trasferiti negli ospedali Bambin Gesù di Roma, Gaslini di Genova, Meyer di Firenze, Rizzoli di Bologna, al Pediatrico Buzzi e all’Ortopedico Pini di Milano. La nave era partita dal porto egiziano di al Arish. I bambini a bordo sono tutti stabilizzati e nessuno è in pericolo di vita.
“Diamo il benvenuto in Italia ai 18 bambini palestinesi e ai loro familiari”, ha scritto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, cogliendo “l’occasione per salutare e ringraziare, a nome della Difesa, il personale medico del Qatar giunto oggi in Italia con Nave Vulcano, che ha collaborato con noi in questi mesi fornendo un prezioso supporto a bordo. L’instancabile lavoro della Difesa a favore di chi ha bisogno però non finisce qui”.

“Nei prossimi giorni, infatti – assicura il ministro – con un volo speciale dell’Aeronautica Militare, verranno trasferiti in Italia altri bambini palestinesi dall’Egitto. Abbiamo inoltre dato disponibilità a costruire un ospedale da campo dell’Esercito per aiutare la popolazione civile che non è certo responsabile della guerra”.

“In questi mesi – continua Crosetto rivolgendosi agli oltre 190 militari impegnati a bordo – avete fatto uno straordinario lavoro con passione e amore, rappresentando il meglio dell’Italia. Il vostro sacrificio, la lontananza dai vostri cari, è ripagato dal grazie da parte degli italiani e dalla consapevolezza di aver scritto una bella pagina di storia, da protagonisti”.
La Nave Vulcano è stata ormeggiata in Egitto da inizio dicembre per fornire supporto sanitario ai feriti palestinesi che sono riusciti a raggiungere il porto di Al Arish. Il 22 dicembre scorso una mamma di 23 anni ha dato alla luce la sua bambina che ha voluto chiamare Illin Italia in segno di ringraziamento per l’aiuto da noi ricevuto.
Valastro (Croce Rossa), per noi prevale l’umanità
“L’abbraccio umanitario della Croce Rossa Italiana ai bambini palestinesi giunti con la nave Vulcano è il segno che per noi l’umanità deve prevalere sulle drammatiche conseguenze di un conflitto che colpisce persone inermi”: lo sottolinea in una nota in una nota il Presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, commentando l’arrivo della nave con a bordo 18 bambini palestinesi. “I bambini accolti prima a Ciampino e oggi a La Spezia rappresentano il futuro di quei valori di pace, di aiuto e di soccorso dei quali il nostro volontariato è interprete”, ha aggiunto Valastro, “grazie al Governo italiano per questo impegno, alle forze della difesa impegnate e ai nostri Comitati sui territori”.
Tajani sale a bordo della nave
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è salito a bordo della nave Vulcano arrivata in mattinata a La Spezia per incontrare l’equipaggio.
La Vulcano, salpata nei giorni scorsi da Al Arish, in Egitto, ha attraccato al molo Fornelli con a bordo 60 palestinesi, minori che necessitano di cure mediche specialistiche e con i loro accompagnatori.
Il ministro ere ad accogliere questo secondo gruppo di bambini palestinesi, dopo quello del 29 gennaio giunto a Ciampino con un volo dell’Aeronautica Militare.
L’arrivo della nave Vulcano rientra nell’ambito di una più ampia operazione per l’assistenza e la cura di minori palestinesi feriti, con relativi accompagnatori, presso gli ospedali Bambin Gesù di Roma, Gaslini di Genova, Meyer di Firenze, Rizzoli di Bologna, Pediatrico Buzzi e Ortopedico Pini di Milano.
Nei giorni scorsi una missione coordinata dall’Unità di Crisi della Farnesina, insieme a personale dell’ambasciata al Cairo, della Difesa, dell’intelligence, del ministero della Salute, del ministero dell’Interno e delle strutture ospedaliere coinvolte, aveva avviato presso il valico di Rafah la preparazione, in stretto contatto con le sedi diplomatiche di Tel Aviv e Gerusalemme, delle misure di evacuazione dei feriti.