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Accordo territoriale canoni concordati “Città di Milano” e sue integrazioni

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A distanza di oltre un mese dall’avvio del nuovo accordo locale sui canoni concordati per la Città di Milano, che ha cambiato radicalmente rotta rispetto alle precedenti intese che mai avevano contribuito a rilanciare il mercato delle locazioni della nostra città, oggi le organizzazioni firmatarie Assocasa, Confabitare, Feder.casa e Unioncasa, hanno depositato presso le competenti sedi di Comune e Regione, un’integrazione finalizzata ad armonizzare alcune criticità emerse, portando i nuovi elementi al perfezionamento di criteri in linea con quanto richiesto dal mercato.
In sintesi si è proceduto, nell’ottica di guardare ed ascoltare il mercato, a delimitare con maggiore precisione le 4 zone individuate, ad inserire nuovi elementi in linea con l’evoluzione del panorama abitativo, ed a considerare una premialità sugli appartamenti più piccoli rispetto ai grandi, come suggerito dagli operatori del mercato.
Siamo certi che queste migliorie possano essere apprezzate dal mercato dato che il fine delle nostre Organizzazioni è quello di contribuire a rilanciare il mercato residenziale, a frenare l’emorragia di abitazioni in fuga verso gli affitti brevi, a stimolare la messa sul mercato degli immobili sfitti, oltrechè evidentemente a proporre una valida e competitiva alternativa ai canoni di mercato ed ai contratti di lunga durata.
Siamo lieti di essere stati di stimolo anche per le parti sociali che non hanno aderito al nostro accordo, convinti che più alternative possano, come in tante città d’Italia è da anni dimostrato, aiutare a superare il fallimento del mercato delle locazioni degli ultimi 20 anni.
Auspichiamo infine che accordi legittimamente presentati da organizzazioni individuate per decreto come maggiormente rappresentative, non siano strumentalizzati per fini diversi dallo scopo per cui sono stati ideati, cioè quello di offrire un’alternativa al canone libero e parimenti che strutture pubbliche si adoperino per informare e non per discriminare.
Dovrà essere il mercato a giudicare i nuovi accordi, quel mercato che da oltre vent’anni attendeva una reazione ed un cambio di marcia che finalmente oggi è arrivato.
Ingerenze di tipo differente violerebbero la chiara norme in materia, ed i pareri espressi dalle Istituzioni competenti, che ben identificano il ruolo delle associazioni, il diritto dei cittadini di scegliere da chi farsi costituzionalmente rappresentare, e che nessuna amministrazione locale sul territorio italiano ha mai messo in discussione, astenendosi da giudizi soggettivi e fornendo sempre il doveroso supporto e rispetto anche ad accordi di diversa emanazione.