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1173: iniziano i lavori della Torre di Pisa

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di Rossella Siano

 

Il 9 agosto 1173 prendono avvio i lavori per la costruzione della Torre di Pisa; la struttura costituiva il campanile della vicina cattedrale di Santa Maria Assunta ma di fatto era una struttura isolata rispetto alla cattedrale, la cui costruzione era stata completata tra il 1063 e il 1092. Diverse sono l’ipotesi che riguardano la paternità del progetto della Torre di Pisa, secondo alcune il progetto è attribuibile all’architetto pisano Diotisalvi, autore anche del Battistero di San Giovanni realizzato a partire dal 1152 nelle immediate vicinanze, mentre maggiore credito è stato dato nel tempo alla tesi del Vasari che attribuiva il progetto a Bonanno Pisano.

La realizzazione della Torre di Pisa richiese due secoli arrivando all’inaugurazione solo nel 1373 e dovendo fronteggiare diverse difficoltà, prevalentemente correlate alla sua principale peculiarità ovvero la forte inclinazione verticale che caratterizza l’intera struttura. La struttura della torre presenta pianta circolare con diametro esterno di circa 15.5 m e si estende per un’altezza variabile da 56 a 57 m circa rispetto al piano di campagna, in funzione della rotazione che ha subito nel corso del tempo. L’opera presenta una configurazione architettonica di stile romanico ed è caratterizzata da un basamento con arcate cieche che circodano l’intero perimetro e superiormente da 6 piani di loggette, anche’esse cieche. Chiude la struttura una cella campanaria, realizzata sempre con pianta circolare, che fungeva da posizione di vedetta.

La caratteristica che ha reso iconica la Torre di Pisa è senza alcun dubbio la sua forte inclinazione verticale. L’inclinazione rispetto all’asse verticale che caratterizza la Torre di Pisa è essenzialmente dovuto ad un cedimento del terreno di fondazione che ha causato la rotazione del piano di fondazione rispetto al piano orizzontale di posa. Per prevenire tale fenomeno, in virtù della natura argillosa dei terreni, era stato previsto un periodo di assestamento delle fondazione della durata di un anno. Tale prassi, adottata all’epoca per la maggior parte delle strutture realizzate in prossimità della linea di costa, si era però rivelato insufficiente fin dalle prime fasi dei lavori considerato l’insorgere di cedimenti della base fondale già nei primi anni di costruzione. La costruzione fu successivamente interrotta un volta raggiunto il terzo livello in virtù sia per le preoccupazioni destate dai cedimenti fondali ma anche in virtù della mutata situazione politica pisana.

I lavori ripresero nel 1272 sotto la supervisione di Giovanni Di Simone e Giovanni Pisano fino alla realizzazione degli ultimi tre anelli di loggette. Preso atto dell’evidente inclinazione verticale che la costruzione presentava al riavvio dei lavori, i due architetti predisposero la realizzazione dei tre anelli superiori con una configurazione geometrica caratterizzata da un’inclinazione verso nord opposta a quella del basamento. Occorre poi aspettare la metà del secolo successiva per la realizzazione della cella campanaria e la definitva ultimazione dei lavori.

Nel corso dei secoli l’inclinazione della Torre di Pisa ha continuato ad aumentare subendo anche brusche accelerazioni in occasione di interventi realizzati nelle vicinanze; la situazione è stata affrontata in maniera scientifica e coordinata per la prima volta nel 1990 grazie alla costituzione del Comitato internazionale per la Salvaguardia della Torre di Pisa, presieduto dall’ingegnere geotecnico Michele Jamiolkowski. L’analisi condotta dal comitato scientifico ha fatto emergere un doppio rischio di crollo, legato da un lato al superamento dell’inclinazione critica che garantisse l’equilibrio della torre rispetto al ribaltamento e dall’altro all’insorgere di concentrazioni di sollecitazioni nelle strutture murarie della torre, indirettamente legate alla rotazione del piano fondale. Interventi di consolidamento della struttura fuori terra e interventi geotecnici mirati all’inversione dell’inclinazione della torre sono stati messi in atto riportando la situazione sotto controllo e garantendo la riduzione dell’iniziale inclinazione verso sud.

La Torre di Pisa, oltre che un’apprezzabile opera di architettura, è attualmente un esempio mirabile di ingegneria, non solo per le caratteristiche intrinseche della sua costruzione, ma anche e soprattutto per gli interventi di consolidamento che ne hanno garantito la salvaguardia fino ai nostri giorni. Icona di storia e architettura, la Torre di Pisa è un’immagine evocativa di tutto quello che di mirabile è stato realizzato dal genio italiano.

 

Fonte: Eroica Fenice