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L’Italia che non si arrende: intervista a Ettore Minniti (Turismo Itinerante Amico Solidale)

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Di Daiana De Luca (Responsabile Comunicazione Confedercontribuenti)


L’emergenza sanitaria dovuta all’espansione incontrollata del Covid-19, non ancora del tutto superata, ci ha lasciato in eredità non poche preoccupazioni sia in termini di sicurezza e sanità pubblica sia in termini economici. Ogni settore del sistema produttivo ha subito, infatti, un danno economico che difficilmente potrà trovare immediata soluzione.

Il settore del turismo, che da solo vale il 13% circa del Pil nazionale, è tra i più penalizzati e colpiti dalla pandemia e rischia il collasso se non si interverrà in modo convinto e concreto a sostegno di questa fetta di mercato. La redazione del Quotidiano dei Contribuenti ha intervistato Ettore Minniti, ex ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, adesso in congedo, scrittore e Presidente dell’Associazione TIAS (Turismo Itinerante Amico Solidale).

 

Nascita dell’Associazione e scopo associativo

“L’Associazione nasce il 15 Febbraio 2020 , in piena pandemia. E’ un’associazione no profit che lavora su base volontaristica; ecco perché mi piace che vengano messi in risalto i termini “amico” e “solidale” per indicare la nostra volontà di creare una rete tra persone che amano muoversi ed amano la natura. L’orientamento che ci siamo dati e che si evince già dalla lettura dei primi articoli dello Statuto Associativo, fa riferimento al turismo itinerante, dunque a tutto ciò che riguarda camper, caravan, tende, roulotte; in più stiamo aggregando anche persone che amano fare trekking, trek bike, passeggiate nei boschi, passeggiate religiose come la via francigena, ciclotour, moto tour ed auto d’epoca. Noi riteniamo, come idea di base, che il turismo non sia solo “stanziare” in un villaggio turistico o in un albergo; promuoviamo, dunque, questi tipi di attività che possono valorizzare il territorio anche con percorsi enogastromici, nei boschi, storico-culturali ed artistici. Riteniamo che il turismo è un’industria e come tutte le industrie va valorizzato, incrementato e sostenuto. Del resto le associazioni servono a questo; porsi come soggetto intermedio tra i fruitori dei servizi turistici e gli enti locali.”

 

 

Approccio dell’associazione alla stagione estiva

“Ci approcciamo a questa stagione turistica certamente con una forte preoccupazione, non tanto riversata su chi potrà permettersi di fare le vacanze e per quanto tempo, anche se la presenza attesa è ridotta di almeno il 50% per la mancanza dei turisti stranieri, ma rivolta a coloro che fanno accoglienza turistica in termini di strutture extralberghiere come campeggi, aree di sosta e affini che hanno dimezzato i loro introiti. Penso anche alle società che gestiscono il noleggio dei camper e caravan, ad esempio. Sarà comunque una stagione transitoria e sofferta; ci auguriamo,infatti, che presto il Governo predisponga un piano concreto per coloro che sono i più danneggiati dalle conseguenze di questa emergenza: gli operatori economici. Le perdite sono e saranno rilevanti, ahimè. Ogni programmazione, pianificazione o prospettiva è praticamente rimandata al 2021; fino ad allora dobbiamo stringere i denti perché sarà dura per tutti, sia per il turista che deve fare le vacanze, sia per l’operatore turistico. Per tale ragione, nei miei incontri con i camperisti ho chiesto di non chiedere per quest’anno alcuna scontistica ai campeggiatori messi in ginocchio da questa situazione; ciò che bisogna, invece, fare è sostenerli per risollevarci tutti insieme da questo momento davvero difficile”.

 

 

Sulle misure introdotte dal Governo (bonus vacanze)

Il bonus vacanze è una goccia nell’oceano anche per com’è stato strutturato, perché non tutti possono accedervi. Inoltre i campeggiatori o comunque le strutture recettive dovrebbero anticipare denaro che verrà restituito loro solo in seguito. Io non credo, dunque, che la misura predisposta dal Governo sia adatta a far risollevare questo settore dell’economia. Ideale sarebbe stato, invece, pensare ad una vera e propria politica di defiscalizzazione che avrebbe certamente consentito agli operatori economici del settore di respirare”.

 

 

Politica regionale e turismo

“La politica è oggi impegnata su altri fronti; con ciò voglio dire che nonostante il turismo sia una vera e propria risorsa soprattutto per la nostra meravigliosa isola non ritengo vi sia un’adeguata valorizzazione ed attenzione rivolta a questo settore. Mancano, infatti, una pianificazione, una strategia ed una progettazione almeno decennale. Oggi la politica vive con la logica del carpe diem, io, invece, credo che dovrebbe ragionare ed agire in modo più lungimirante. Ecco, ciò che mi auguro è che possa predisporsi un piano progettuale di sviluppo a lungo termine, per iniziare a realizzare opere idonee a coprire le esigenze che si presenteranno tra dieci anni; in mancanza, la Sicilia temo continuerà ad annaspare”.


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