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L'allarme di Gimbe: "Tutte le curve sono in risalita, serve lockdown"

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(AGI) – Roma, 14 gen. – Stanno risalendo tutte le curve. Il vaccino non è la soluzione immediata: adesso serve il lockdown. Lo afferma la Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale riferito al periodo 6-12 gennaio in cui rileva l’incremento dei nuovi casi e la risalita delle curve di ricoveri con sintomi e terapie intensive, entrambe sopra soglia di saturazione in metà delle regioni. Salgono ancora i decessi. Per la Fondazione, e’ rischioso puntare tutto sul vaccino: serve un’immediata e rigorosa stretta per evitare un anno di difficile convivenza con il virus, con ospedali ciclicamente al limite del collasso, continue strette e allentamenti e un aumento inesorabile dei decessi. 

Nella settimana 6-12 gennaio 2021, rispetto alla precedente, si conferma dunque l’incremento dei nuovi casi (121.644 vs 114.132) a fronte di un lieve calo del rapporto positivi/casi testati (29,5% vs 30,4%).

Stabili i casi attualmente positivi (570.040 vs 569.161) e, sul fronte ospedaliero, lieve risalita dei ricoverati con sintomi (23.712 vs 23.395) e delle terapie intensive (2.636 vs 2.569); ancora in aumento i decessi (3.490 vs 3.300). In dettaglio, ecco le variazioni rispetto alla settimana precedente di riferimento. Decessi: 3.490 (+5,8%) Terapia intensiva: +67 (+2,6%) Ricoverati con sintomi: +317 (+3,4%)

Nuovi casi: 121.644 (+6,6%) Casi attualmente positivi: +879 (+0,2%) Casi testati +36.433 (+9,7%) Tamponi totali: +89.492 (+10%) “I dati – afferma Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe – confermano la lenta risalita dei nuovi casi settimanali e, sul versante ospedaliero, il costante aumento di ricoveri e terapie intensive dove l’occupazione da parte di pazienti covid supera in 10 Regioni la soglia del 40% in area medica e quella del 30% delle terapie intensiva”.

La strategia di Gimbe

Per Cartabellotta,”A quasi un anno dallo scoppio della pandemia nel nostro Paese, non possiamo piu’ permetterci di inseguire affannosamente il virus. Considerato che le prossime settimane saranno cruciali per il controllo della pandemia nell’intero 2021, sulla base delle migliori evidenze scientifiche, la Fondazione Gimbe sta elaborando una proposta per la gestione 2021 della pandemia, integrata con le certezze E incertezze del piano vaccinale”.

La strategia prevede la continua valutazione di cinque variabili che condizionano il controllo della pandemia:

  • circolazione del virus, in termini di incidenza di nuovi casi per 100.000 abitanti
  • impatto della Covid-19, sia sul sovraccarico dei servizi sanitari, sia sulla prognosi della malattia (aggravamenti, decessi), sia sulla riduzione dell’assistenza per pazienti non COVID-19
  • aderenza della popolazione alle misure individuali: distanziamento sociale, utilizzo della mascherina, igiene delle mani, aerazione degli ambienti chiusi
  • Copertura vaccinale, fortemente condizionata da approvazione e disponibilità dei vaccini: al momento gli accordi con Pfizer-BioNTech e Moderna garantiscono all’Italia 102,3 milioni di dosi, ma le tempistiche di consegna sono certe solo per circa 37 milioni di dosi (10 entro marzo, 12,8 entro giugno e 14,8 entro settembre), a cui si aggiungerebbero ulteriori 40,3 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca entro giugno in caso di positiva valutazione dell’Ema, attesa per il 29 gennaio

Infine, obiettivi strategici di contrasto alla pandemia, secondo la classificazione di un recente articolo pubblicato sul BMJ sono eliminazione, soppressione e mitigazione.

“Nel primo trimestre 2021 – spiega Renata Gili, Responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – con una copertura vaccinale minima ci si attende un’elevata circolazione del Sars-Cov-2 con preoccupanti incertezze sulle nuove varianti, ed elevato impatto della Covid-19 sui servizi sanitari. Di conseguenza, per centrare l’obiettivo di eliminazione del virus, e’ indispensabile attuare rapidamente la strategia soppressiva, al fine di ridurre in modo rilevante i casi attualmente positivi e appiattire la curva epidemica”. In questo modo, aggiunge la Fondazione, con l’arrivo della bella stagione e il progressivo aumento delle coperture vaccinali, la minore circolazione del SARS-CoV-2 permetterebbe durante i mesi estivi la ripresa di un’efficiente attività di tracciamento per raggiungere l’obiettivo della progressiva eliminazione.

“Considerati i modesti risultati ottenuti dal sistema delle Regioni ‘a colori’ e le incognite legate all’efficacia del vaccino soprattutto in termini di riduzione dei quadri severi di malattia e di trasmissione del virus – continua Cartabellotta – questa rappresenta l’unica strada per mantenere il controllo dell’epidemia sino a fine anno senza affidarci esclusivamente al vaccino. Infatti, continuando con le strategie di mitigazione, sarà realisticamente impossibile riprendere un tracciamento efficace e l’unico auspicio non potrà che essere quello di raggiungere presto adeguate coperture vaccinali. Questo pero’ significa accettare il rischio di una circolazione virale intermedia con gravi ripercussioni sulla salute e sull’economia ancora fino al prossimo autunno”.

Per il presidente della Fondazione, “le dichiarazioni del ministro Speranza alle Camere lasciano intuire che per il 2021 si intende perseguire una strategia di mitigazione puntando sui massimi risultati di copertura vaccinale e confidando nella massima efficacia del vaccino. Se a questo aggiungiamo tutte le incertezze che la crisi di Governo comporta il quadro e’ davvero inquietante: in assenza di una immediata e rigorosa stretta, ci attende un anno di difficile convivenza con il virus, con ospedali ciclicamente al limite del collasso, continui tira e molla sull’apertura di scuole e attività produttive e un aumento inesorabile dei decessi”. 

Vedi: L'allarme di Gimbe: "Tutte le curve sono in risalita, serve lockdown"
Fonte: cronaca agi


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