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Gaetano Guarino: il lavoro fra passione e impegno civile

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di Rosanna La Malfa

Intervistiamo  il funzionario del corpo forestale della Regione Siciliana, Gaetano Guarino, da anni impegnato a servire lo Stato con entusiasmo, coraggio e onestà.

Sei stato nel mirino di un altro forestale indagato per un presunto giro di tangenti e hai ricevuto minacce di morte. Raccontaci.

Questo è stato uno dei fatti più tristi della mia vita come funzionario della Regione Siciliana del corpo forestale. È vero ho avuto già dei problemi, non così forti, ma attrettanto gravi già nel lontano 2005… Devo dire che è un fatto spiacevole ricevere una minaccia da parte di un collega con cui mi ero soltanto permesso solo di valutare. Ma lui in quel momento era indagato, è stato dopo condannato. Ma è una parentesi molto triste e preferisco non parlarne. È ininfluente: io vado avanti.

Ti hanno definito “L’uomo che vive per la forestale e per i forestali”. Quali sono i tuoi impegni, la tua mission?

Devo ringraziare la Regione Siciliana che mi dà da vivere con uno stipendio, guadagnato dopo più di un concorso e dico enormemente grazie al Corpo Forestale. Nello stesso tempo, oltre al ringraziamento, ricambio con tanto amore e tanto impegno che svolgo all’interno del comparto della Guardia Forestale. In verità penso che ognuno di noi abbia una missione. Io non riesco a rivedermi dietro una scrivania a fare calcoli matematici. Mi piace essere operativo, stare tra la gente, per la gente e soprattutto sempre a fianco degli operai forestali. Lo sono stato ai tempi quando ero Direttore alla riserva di Capo Gallo nel lontano 2001, lo sono a maggior ragione adesso che ho delle squadre antincendio a cui dedicarmi, che devo organizzare. Questa è la missione. Io sono un funzionario del corpo forestale della Regione Siciliana, organo preposto alla tutela e alla salvaguardia dei beni naturalistici del territorio siciliano (lo dico con orgoglio). La mia vita è h24 dedicata alla mia professione. Forse susciterò l’ilarità di qualcuno, ma sul serio la mia vita è dedicata al mio lavoro e alla nostra Sicilia. Sempre. Sono un funzionario che durante la campagna antincendio non lascia mai i propri uomini in difficoltà o li coordina a distanza, e nonostante io non abbia tutte le dotazioni in quanto funzionario, rimango sempre al fianco dei miei uomini.

Il problema in Sicilia degli incendi è alto. Qual è la tua soluzione?

Ti ringrazio per l’importante domanda che mi hai fatto. Per esperienza, so che l’autocombustione non esiste e quindi, purtroppo, ti dico che gli incendi vengono appiccati da mano delinquenziale. Io posso dire semplicemente questo: il problema c’è e sussiste, ma ci sono gli strumenti per combatterlo. Devo dilungarmi un po’ ma è necessario per spiegare meglio il concetto.

Occorre una manutenzione seria nei boschi come veniva fatta anni addietro. Gli operai forestali della manutenzione devono essere assunti a tempo debito, affinché possano procedere ad effettuare i lavori ordinari e straordinari di pulitura di tutte le aree boscate per tempo, cioè entro e non oltre Maggio. I Comuni hanno un ruolo importantissimo: dovrebbero attivarsi, come la legge impone, ad adoperare ed aggiornare i database dei catasti incendi, dove vengono inseriti particelle, nome dei proprietari, data incendio. Solo così si può procedere ad attuare quella strategia di azioni importantissima che, oltre a prevenire, combatte la malavita organizzata che ha interessi enormi nell’appiccare gli incendi. Ancora mi ricordo che, quando esistevano gli enti provinciali, i bordi stradali erano mantenuti puliti. Ora che non è spesso così, è più facile che scoppino incendi o perché c’è una particolare giornata di scirocco o per l’inciviltà dei cittadini che buttano le cicche accese per strada. È chiaro che in queste condizioni c’è un forte rischio. Questi sono concetti basilari che racconto quando vado nelle scuole a parlare di prevenzione: ho riscontrato che sono i ragazzi stessi a rimproverare i genitori se compiono gesti incivili! Funziona l’educazione ambientale, funziona anche per prevenire gli incendi.

Qual è il rapporto tra la Regione e il Corpo dei Forestali? Con le altre forze dell’ordine come i vigili del Fuoco?

Il Corpo forestale della Regione Siciliana è un corpo tecnico con funzioni di polizia, dipendente dall’Assessorato del territorio e dell’ambiente della Regione Siciliana. È la Regione stessa, quindi non esiste nessun tipo di problematiche. In realtà neanche tra il corpo forestale e le altre forze d’ordine, non ci sono assolutamente problematiche rilevanti. Vorrei, ti confido, che certi organi di stampa mantenessero quella giusta equità, per correttezza di informazione, tra il Corpo Forestale, la Protezione Civile ed i Vigili del Fuoco. Ci sono stati interventi compiuti dai miei uomini che sono stati attribuiti erroneamente, ai VdF o alla Protezione civile. È giusto avere pari dignità. Poi è ovvio che di fronte alla vita umana, ci sia massima e piena collaborazione con entrambe. Questo è logico ed etico pensarlo per poi agire insieme.

Ho letto su di te:  <<Non c’è momento dove il Funzionario del Corpo Forestale dott.Guarino non mette in risalto il personale del Servizio Antincendio Boschivo della Regione Siciliana, non c’è momento dove non condivide le fatiche di questi uomini, non c’è momento che non parla di questi uomini, non c’è mai un momento dove Gaetano Guarino non c’è, semplicemente c’è in ogni circostanza>>. Quanto è importante che un Leader motivi la propria squadra?

Devo dire una cosa importante in merito. La mia rabbia che è comunque energia e nel mio caso si trasforma in energia positiva, esplode. Perché ti chiederai. Ogni volta si parla di ventimila operai forestali nulla facenti, malviventi, delinquenti. Una storia che è andata andata avanti per anni. Chi vive la realtà degli operai che vengono assunti per 3/5 mesi  si rende conto di quanto sia triste additare queste persone di fatti che non sono reali e ringrazio per questa intervista perché posso focalizzare un aspetto molto importante. Noi abbiamo adesso ventimila operai forestali di cui circa seimila fanno parte dell’antincendio boschivo e il resto addetti alla manutenzione. Sono, quindi, operai precari da sempre per un costo di 270 milioni di euro circa. La Lombardia ha circa ottomila forestali a tempo indeterminato e spende circa 800 milioni di euro! Questa è la mia rabbia! Perché quando trascorri con loro le giornate anche durante le operazioni, ti rendi conto che questi uomini rischiano la vita e lo fanno per amore verso il proprio lavoro, per il loro coraggio e per l’alto senso dello Stato. Mi dispiace che non possano essere retribuiti con un salario pari a quello che fanno. Sono e sarò sempre a loro fianco perché ne conosco il valore, per una comunione di intenti che è una cosa straordinaria e bellissima. Sono contenti quando risparmiamo perché non usiamo i canadair, hanno il mio numero di cellulare. È ovvio che nelle operazioni antincendio sono il loro superiore e devo essere io a comandare e gestirli, ma superato quel momento siamo l’uno per l’altro.

Gli operai forestali sono una grande risorsa.  C’è stata una proposta di impiegare le guardie forestali siciliane per garantire la sicurezza di medici e pazienti ed evitare ripetersi di altri eventi di aggressione nelle guardie mediche. Qual è il tuo parere?

In passato, ho già preso posizione in merito con la CGIL. Devo fare una puntualizzazione necessaria che alla base di questa intervista. Noi del corpo forestale siamo così composti numericamente: 580 persone in divisa cioè ispettori e commissari e noi che siamo circa 750 tra funzionari, tecnici e periti. Questa attività potrebbero essere svolta dagli ispettori o dai commissari perché noi siamo numericamente ridotti a lumicino, quindi è impensabile utilizzare il nostro corpo. Pensa che in provincia di Trapani addirittura erano solo undici guardie forestali in tutto il territorio! Certo la situazione presso le guardie mediche è gravissima e merita grande attenzione. Credo che queste possano essere gestite dalle società di Vigilanza, mentre il corpo forestale, insieme alle forze dell’ordine, opportunatamente integrato, potrebbe combattere i vari mali del territorio, la criminalità organizzata, la mafia, la camorra, l’andrangheta. Questo deve fare il gruppo della forestale della Regione Siciliana.

Sul tuo account Twitter leggo la frase di Peppino Impastato “La mafia è una montagna di merda”. Cos’è per te la legalità nel tuo lavoro e l’amore per lo Stato?

Devo raccontare delle vicende per poterti rispondere. Negli anni ’80 sono entrato nell’arma dei Carabinieri. Il 25 Aprile 1981 ho giurato sulla Bandiera, sulla Costituzione e ho con la massima dedizione mi sono impegnato a far rispettare le leggi che regolano dla vita democratica del nostro Paese. Successivamente sono stato segretario della CGIL e ho vissuto gli attentati dei giudici Falcone e Borsellino, ho vissuto anche la morte di Peppino Impastato. Per dirti che ho vissuto i periodi più bui e neri della Sicilia, della società italiana e così il mio impegno è stato un crescendo.  Basta ricorare le parole di Don Pino Puglisi: “Se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto”. Ci tengo fortemente alla legalità: ho dato ad una delle mie squadre antincendio il nome “Cento passi”, la squadra di Mezzojuso. Per me la legalità è al primo posto, è fondamentale. Naturalmente ci sono anche i valori della famiglia che sono imprescindibili e sacri.

L’educazione ambientale è una soluzione. Che ne pensi?

Come dicevo prima è una soluzione importante e funziona. Nelle scuole dove vado parlo anche di cultura e bellezza. L’individuo attraverso la bellezza e la cultura può essere altro. In quartiere emarginato, l’individuo può prendere cento strade; se cresce avvolto dalla bellezza e dalla cultura, con una presenza forte dell’istituzione scolastica, solo una strada può percorrere, quella della legalità. Non avrà devianze criminali. Ho avuto un’esperienza bellissima nel 2014 in una scuola periferica di Palermo: abbiamo realizzato il progetto legalità che è sfociato in una serie di eventi e manifestazioni. Per l’occasione comprai due targhe con la frase di Paolo Borsellino, perché pensai che la prima l’avrebbero imbrattata. E invece no. È ancora là: la scuola ha avuto un’impennata, i ragazzini stanno crescendo veramente bene. Tutti i ragazzi hanno il mio numero di telefono e mi segnalano gli illeciti. Ho detto loro che da quel momento erano diventati sentinelle dell’ambiente, che dovevano collaborare con tutte le forze dell’ordine per segnalare i gesti di inciviltà e gli illeciti.  E mi mandano i loro messaggi Whatsapp! Se le forze sane convergono, le cose possono cambiare in meglio.

L’amore per il territorio e il rispetto di madre Natura. Ce la faremo noi adulti o la speranza sono i bambini?

Credo che la mia generazione abbia fallito: io ho cinquantotto anni e noi non abbiamo avuto mai il concetto del rispetto dell’ambiente. Qualcuno si è arricchito maltrattando l’ambiente: basti pensare alla cementificazione delle nostra coste degli anni sessanta. Oggi invece e lo vedo girando per le scuole, i giovani hanno una maggiore sensibilità all’ambinte e alla natura. Io penso che i nostri giovani, ben educati ed indirizzati, possono fare la differenza e garantire un futuro migliore al pianeta, in tempi di globalizzazione di questo si deve parlare, della tematica della salvaguardia del pianeta. Sono fiducioso: penso che possiamo riuscirci con un lavoro costante e martellant, anche con l’esempio positivo di noi adulti.

Legalità, passione per il tuo lavoro, educazione. Cosa vuoi dire ai nostri lettori?

Li vorrei incoraggiare ad essere sempre se stessi. I lettori del vostro quotidiano avranno sicuramente dei valori. Vorrei invitarli ad essere portatori sani di legalità, di passione per lavoro e di educazione, che possano condividere il loro bagaglio di esperienze con i figli e i loro nipoti. Mi piacerebbe che condividessero i valori sani perché la mente umana è veramente complessa. A me successe un giorno di beccare una persona nella riserva di Capo Gallo, vicino ad un’area riservata ai nudisti, che si “divertiva” ad appiccare incendi. L’uomo che non ha valori commette atti scellerati: ecco perché dobbiamo puntare sulla bellezza che porta sviluppo al territorio, sulla qualità dei principi retti, sulla forza delle idee pure, colmando ogni giorno sempre di più la sete di legalità.

 


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