Film in TV del 22 marzo ANCORA NINO MANFREDI IN UNA COMMEDIA AD EPISODI DI DINO RISI


Su Rai Uno “Vedo nudo”, “Lettere d’amore” su canale 27 e in seconda serata “La mia classe” su Rai 5

a cura di Franco La Magna

Prosegue su Cine 34 l’omaggio a Nino Manfredi, nel centesimo della nascita. Dopo “In arte Nino” diretto dal figlio Luca e programmato da Rai Uno lo scorso 20 marzo, stasera alle 21,00 andrà in onda “Vedo nudo” (1969) regia di Dino Risi, in cui il “ciociaro” Nino dà prova delle sue non indifferenti capacità mimetiche interpretando in questo film ad episodi – di cui può considerarsi uno specialista – sette personaggi, tutti più o meno contagiati dall’ossessione sessuale.

Pencolando tra il grottesco e il fantastico e toccando con ironia il chiodo fisso del sesso, il film rivela, le capacità d’inventiva (per quanto in tono minore) ancora non svuotate della commedia all’italiana,  attingendo al serbatoio d’un repertorio bizzarro e divertente tutto costruito sull’abilità recitativa del protagonista, giunto in crescendo vicinissimo all’empireo del suo straordinario successo artistico, che consoliderà nei decenni successivi divenendo uno degli interpreti più popolari e amati del genere principe della produzione cinematografica nazionale, che produsse nel trentennio ‘60-’80 una serie di opere indimenticabili.

Incontro di due mostri sacri del cinema internazionale, Robert De Niro e Jane Fonda, diretti da Martin Ritt (“Orchidea nera”, “Hud il selvaggio”, “La spia che venne dal freddo”, qui al suo ultimo film) nella commedia sentimentale “Lettere d’amore” (1989, su Paramount Network, canale 27, alle 21,10). Sottotraccia l’ottimistica filosofia del “self made man” (un cuoco analfabeta impara a leggere e a scrivere e conquista una posizione sociale di tutto rispetto). Finale edificante con il coronamento di un amore, prima celebrato da appassionate missive.

Antirazzista, antiretorico e multietnico tra tanti film stranieri balugina su Rai 5, canale 23, in seconda serata (22,15) il nazionale “La mia classe” (2013) regia di Daniele Gaglianone, che evita il registro del facile sentimentalismo in un film corale che intreccia le vita di un insegnante con quelle di una classe formata da studenti emigranti e stranieri di età diverse.