22 MARZO 1457. GUTENBERG STAMPA IL PRIMO LIBRO: LA BIBBIA


di Gianni De Iuliis

Qualche tempo fa si diffuse un simpatico gioco di società: elencare le invenzioni / scoperte più importanti nella storia dell’umanità. La ruota, il telefono, gli antibiotici, la scrittura. Sicuramente si misura un’invenzione in relazione al suo impatto sociale. Sovente nascono per caso, talvolta in laboratorio. Poi si trasformano in prassi o concetto, entrano nella storia attraverso la quotidianità e costituiscono parte integrante dell’umano, dando vita a un circolo virtuoso che prevede un continuo avanzamento scientifico e una costante evoluzione tecnologica.

L’invenzione della stampa è stata sicuramente una delle più significative della storia. Probabilmente anche un fattore determinante del progresso umano in quanto veicolo culturale e strumento di perpetuazione di creazioni spirituali.

A scuola si studia Johannes Gutenberg come l’inventore della stampa a caratteri mobili. In verità sarebbe più giusto affermare che Johannes Gutenberg introdusse tale tecnica in Europa, poiché essa già esisteva in Oriente, visto che fu realizzata per la prima volta da Bì Shēng, tra il 1041 e il 1048, in Cina.

Sappiamo molto poco della biografia di uno dei più famosi inventori europei. Egli nasce come orafo. In seguito fondò un’azienda per la produzione di un libro stampato con la nuova tecnica. Si decise di stampare la Bibbia (il testo utilizzato fu quello della Vulgata di San Girolamo). Proprio il 22 marzo 1457 fu completata la stampa della «Bibbia a 42 linee» in caratteri gotici, edizione con tiratura di 180 copie che suscitò immediato entusiasmo per la qualità tipografica.

Gutenberg inventò un intero processo industriale partendo dai caratteri mobili, ottenuti da una matrice da cui era poi possibile ricavare i caratteri tipografici in quantità, grandezza e qualità desiderate. Quindi trovò l’inchiostro adeguato ai caratteri in metallo e infine con un torchio tipografico ultimò la composizione di ogni singola pagina. Tale torchio fu pensato avendo come modello quello da vino dei coltivatori del suo tempo. Gutenberg operò una brillante sintesi tra strumenti e tecniche che già esistevano per poi applicarle alla stampa.

Con tale procedimento si potevano pubblicare testi in modo più veloce ed economico. Inizia con Gutenberg un processo di laicizzazione della cultura, prima appannaggio delle istituzioni ecclesiastiche e diffusa solo per mezzo della laboriosità degli amanuensi, che culminerà con l’alfabetizzazione di massa. Dal momento che informazioni su svariate materie erano ora disponibili in gran quantità e a prezzi più accessibili, diventò anche più conveniente apprendere l’uso della scrittura.