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Violenza donne: Polizia, 113 uccise l’anno scorso (-6%)

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In Italia gli omicidi con vittime donne, dopo un graduale e costante aumento fino al 2023, negli ultimi due anni hanno fatto segnare una progressiva diminuzione dei casi: 113 nel 2024, il 6% in meno rispetto all’anno precedente ma soprattutto il valore più basso degli ultimi anni. Sono alcuni dei dati contenuti nel report ‘8 Marzo – Giornata internazionale della donna’, elaborato dal Servizio analisi criminale, presentato stamane nella sede della Direzione centrale polizia criminale.
Sul totale degli omicidi volontari commessi, quelli con vittime di genere femminile rappresentano il 35%: il 95% sono maggiorenni, l’82% italiane. In ambito familiare/affettivo, a fronte di un andamento sostanzialmente costante degli omicidi commessi, quelli con vittime donne mostrano un progressivo decremento a partire dal 2021, facendo registrare il dato più basso (96) nel 2023 e un leggero incremento (99, pari al 3%) nel 2024 (+3%): le vittime di genere femminile costituiscono il 65% del totale sia nel 2023 che nel 2024.
Sempre con riferimento all’ultimo anno, il numero totale degli omicidi commessi da partner o ex partner risulta in aumento, ma quello delle relative vittime donne è in diminuzione: rispetto alle 64 del 2023, sono risultate essere 61, circa il 5% in meno. Le vittime donne sono l’86% (91% nel 2023): di queste, il 98% maggiorenne e il 74% di nazionalità italiana. Considerando i soli eventi commessi in ambito familiare/affettivo, emerge che, mentre le donne, nella maggior parte dei casi, sono vittime di partner o ex partner (67% nel 2023 e 62% nel 2024), gli uomini trovano la morte prevalentemente per mano di altri parenti o conoscenti (48% nel 2023 e 44% nel 2024).
Da notare come, nel 2023, il 40% degli omicidi con vittime uomini sia avvenuto per mano di genitori o figli (37% nel 2024) mentre per le vittime donne l’incidenza si attesta al 23% nel 2023 e al 28% nel 2024.
Quanto al cosiddetto modus operandi, negli omicidi volontari di donne avvenuti nel 2024 in ambito familiare/affettivo, si rivela preminente l’uso di armi improprie e/o armi bianche, che ricorre in 32 casi, seguito da quello delle armi da fuoco (30 casi). Le modalità di asfissia/soffocamento/strangolamento sono state invece utilizzate in 23 omicidi, le aggressioni in 12 casi e l’avvelenamento in 2 soli casi. (AGI)