I riferimenti alle persone “transgender” e “queer” sono scomparsi dal sito web del monumento nazionale statunitense che celebra i “moti di Stonewall” di New York del 1969, atto fondativo del movimento Lgbtq+. Il sito web del parco nazionale dedicato allo Stonewall Inn ora fa solo riferimento alla comunità Lgb, adeguandosi alla linea del presidente Trump che vuole che le agenzie federali riconosca solo due sessi: maschile e femminile.
Venerdì centinaia di persone hanno protestato per questa decisione: “Silenzio = morte”, “non c’è Stonewall senza la T” di transgender, si leggeva sui cartelli dei dimostranti.
“È semplicemente crudele e meschino”, ha affermato la governatrice democratica dello Stato di New York, Kathy Hochul, su X. “Le persone transgender svolgono un ruolo fondamentale nella lotta per i diritti Lgbtq+. New York non permetterà mai che i loro contributi vengano cancellati”, ha aggiunto. Questo sito storico commemora coloro che si ribellarono nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 contro l’ennesima retata della polizia nel bar gay Stonewall Inn, nel cuore del Greenwich Village di New York. Le rivolte durarono sei notti e segnarono la nascita del moderno movimento per i diritti degli omosessuali, rivendicazioni che in seguito si estesero fino a includere le persone transgender, queer e non binarie. Sebbene il bar rimanga un luogo privato, una piccola piazza e un centro visitatori che commemorano la rivolta sono elencati come monumenti nazionali americani e gestiti dalla National Parks Authority, che è sotto la giurisdizione del governo federale degli Stati Uniti. (AGI)