Per snellire le procedure di espulsione degli immigrati illegali ci vorrebbe una “Amazon Prime per gli umani”. È l’ultima uscita di Todd Lyons, direttore dell’Immigration and Customs Enforcement (la temutissima Ice statunitense) che, intervenendo a una conferenza sulla sicurezza delle frontiere a Phoenix, in Arizona, ha sottolineato come il governo statunitense dovrebbe iniziare a trattare l’espulsione dei migranti dal Paese “come un business”.
Le sue dichiarazioni, riportate dall’emittente locale AZMirror, arrivano mentre le azioni intraprese dall’amministrazione Trump, che ha promesso di portare avanti la più grande campagna di deportazioni nella storia degli Stati Uniti, sono sotto scrutinio in diversi tribunali.
Tra le misure più aggressive di Trump per accelerare le espulsioni e reprimere l’immigrazione c’è il trasferimento di oltre 200 persone, per lo più migranti venezuelani senza precedenti penali, in una mega-prigione a El Salvador.
Per giustificare queste espulsioni, il governo ha fatto ricorso a una legge del XVII secolo, nota come Alien Enemies Act, contro il cui utilizzo hanno già fatto ricorso diverse organizzazioni per i diritti umani.
Oggi la Corte Suprema ha revocato un’ordinanza di un tribunale federale che bloccava l’espulsione dei migranti venezuelani verso El Salvador, ma ha specificato che i detenuti hanno il diritto di essere informati e di contestare la propria espulsione entro “un termine ragionevole”. (AGI)
UBA