“Viviamo tempi complessi ma non dobbiamo perdere di vista fiducia e visione per il futuro. Negli ultimi tre anni la perdita di potere d’acquisto e la pressione inflattiva hanno colpito anche i consumi alimentari, spingendo il consumatore a scelte di risparmio e riducendo il valore aggiunto. Come industria alimentare, abbiamo un compito che va oltre il produrre cibo: sosteniamo territori e comunità, nutriamo le persone ma anche le loro emozioni e le relazioni che un pasto condiviso accende. Non a caso, qualche anno fa, in un altro momento particolarmente difficile gli italiani sono ripartiti dalla qualità dei prodotti industriali per ricostruire la normalità perduta”. Lo ha dichiarato Paolo Barilla, Presidente di Unione Italiana Food, in occasione della VII assemblea annuale di Unione Italiana Food a Pollenzo. “Siamo orgogliosi del nostro essere ‘industria’ e vogliamo far conoscere a tutti cosa c’è dietro questo termine che alcuni considerano in modo riduttivo. Il nostro saper fare che si traduce in operosità, impegno quotidiano, miglioramento continuo, innovazione. Il mondo riconosce e apprezza questa vocazione alla qualità che traduciamo in prodotti ad alto valore di servizio, sicuri, sostenibili ed accessibili”, ha concluso Barilla. Dal Rapporto Annuale dell’Unione Italiana Food emerge che il fatturato 2024 del comparto ha avuto una crescita toccando i 58 miliardi di euro (+2,6%) di cui 23 miliardi (il 40%) derivanti dall’export (+11,4 sul 2023); oltre 500 aziende che danno lavoro a 100 mila persone e investono ogni anno 3 miliardi di euro per innovare, migliorare e rendere più sostenibili filiere, processi e prodotti, rispondere alle esigenze del consumatore, anticipare nuove tendenze di mercato. La fotografia scattata da Unione Italiana Food racconta inoltre lo stato di salute di 24 categorie merceologiche e 900 marchi simbolo del Made in Italy. Solo per citarne alcuni, pasta, dolci, caffè, salse e sughi pronti, surgelati, sottoli e sottaceti, verdure e minestre pronte, con un’impronta distintiva fatta di gusto, sicurezza, innovazione e sostenibilità. Sono prodotti che rappresentano quel mix tra identità e innovazione che caratterizza, da sempre, l’alimentare italiano i cui trend costituiscono oggi uno spaccato fedele della spesa degli italiani. Il paniere di prodotti rappresentati da Unionfood è costituito da prodotti “tradizionali” (pasta, lievitati da ricorrenza, cioccolato, caffè, tè e infusi, ecc.) restano una “fetta” significativa, circa il 50%, sul fatturato totale, mentre il cosiddetto “tradizionale evoluto” (caffè in cialde, surgelati, verdure pronte di IV gamma, sughi e piatti pronti, nuovi prodotti dolciari, ecc.) rappresenta ormai il 30% a valore. E pesano il 20% ed i “prodotti innovativi”, cibi e bevande dall’alto livello di servizio che soddisfano le richieste di consumatori sempre più esigenti per quanto riguarda la conservazione e la preparazione dei piatti e gli aspetti nutrizionali e salutistici (cibi light, integratori alimentari, prodotti per particolari categorie come celiaci o diabetici, ecc.). (AGI)
RED/DAN