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Una chimera il turismo destagionalizzato in Sicilia

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Ha dichiarato Ivana Pollicina, (Aitel), nonché responsabile del Turismo di Confedercontribuenti, Ivana Pollicina, denuncia: “La Sicilia trascura il turismo itinerante con i veicoli ricreazionali. Manca una seria politica per la destagionalizzazione, aree di sosta attrezzate nelle aree interne per la visita dei borghi, camper service lungo le autostrade siciliane da terzo mondo. Un vero peccato, perché il camperismo è una gallina dalle uova d’oro”.

di Ettore Minniti

I turisti stranieri che ogni anno giungono In Italia sono circa 42 milioni, un buon numero se confrontato con il movimento turistico interno, rappresentato da circa 52 milioni di persone. Per quanto riguarda la Sicilia (Tab. 1.3), i dati dimostrano che dal 1990 al 2006 il trend dei movimenti turistici è mutato sensibilmente. I turisti, a prescindere dalla provenienza e dalla località scelta, hanno modificato le proprie abitudini, tendendo ad effettuare un maggior numero di viaggi, ma di breve durata.
L’Italia è una destinazione di primo piano per il viaggio e la vacanza vissuti con gli strumenti della vita all’aria aperta. Un mix unico al mondo di beni culturali, città d’arte, borghi da scoprire, mete d’interesse ambientale; e in parallelo un articolato sistema di accoglienza che include campeggi, aree di sosta, aziende rurali dove il turista in libertà trova un’accoglienza divenuta negli ultimi anni sempre più articolata e qualificata.
Il vero problema della Sicilia è la stagionalità della domanda, legata ai mesi caldi. E’, infatti, da giugno a settembre che si registrano i valori più alti relativi alla permanenza media (Fig. 1.1), con una differenza di 1-2 giorni di permanenza in più rispetto agli altri mesi dell’anno.
La Sicilia, ovviamente, si dà da fare per potenziare i propri prodotti ed essere sempre più concorrenziale con le altre Regioni ed appetibile agli occhi degli utenti. Accanto ai prodotti tematici negli ultimi anni hanno iniziato un progressivo sviluppo i prodotti territoriali, che, come già detto, cercano un contatto più diretto tra il territorio ed il fruitore dell’offerta turistica. Si tratta di individuare le caratteristiche peculiari della cultura, delle tradizioni o del paesaggio di una determinata area geografica e di promuoverne la fruizione facendone un prodotto appositamente “unico”. In Sicilia esempi di prodotti territoriali sono rappresentati dal Barocco o dal Marsala. (Fonte Università di Palermo)
Un settore dominate nell’ambito del turismo itinerante è rappresentato dal turismo con i veicoli ricreazionali (autocaravan, camper, roulotte).
Nonostante il settore negli ultimi anni abbia risentito di una congiuntura economica non favorevole e abbia subito una contrazione delle immatricolazioni, al netto del periodo pandemico, ha registrato segni di ripresa, chiudendo l’anno con un +7,9% rispetto all’anno precedente. L’industria italiana del caravanning, con oltre 5.500 persone addette, genera annualmente un fatturato di circa 700 milioni di euro, rientrando stabilmente nel terzetto dei migliori produttori europei. Numeri confortati anche da una richiesta/offerta turistica che si distingue per cifre di tutto rispetto: ogni anno, sono circa 3,9 milioni gli italiani e quasi 4 milioni gli stranieri che percorrono le strade della Penisola a bordo di questi veicoli, generando a loro volta un fatturato annuo di 2,8 miliardi di euro (1,45 miliardi dal turismo domestico e 1,35 miliardi dal turismo estero) per un totale di quasi 53 milioni di notti. Secondo la ricerca del CISET – Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, questi flussi rappresentano il 7% del movimento turistico italiano e il 6,8% di quello estero nel nostro Paese. (Fonte Associazione Produttore Caravan e Camper)
“Nonostante questi numeri, la Sicilia trascura il turismo itinerante con i veicoli ricreazionali” – ha dichiarato Ivana Pollicina, presidente dell’Associazione Itinerante Turismo e Libertà (Aitel), nonché responsabile del Turismo di Confedercontribuenti, “Manca una seria politica per la destagionalizzazione, aree di sosta attrezzate nelle aree interne per la visita dei borghi, camper service lungo le autostrade siciliane da terzo mondo. Un vero peccato, perché questa del camperismo è una gallina dalle uova d’oro.” – “Come sempre – prosegue la Pollicina – le associazioni di categoria per i titolari di campeggio e per le aree attrezzate fanno come i polli di Renzo, si beccano fra loro, mentre quelle che dovrebbero tutelare i camperisti se ne stanno in disparte in colpevole silenzio”.
Il Parlamento siciliano stava tentando di mettere ordine ad una legislazione, risalente al 1984, non più attuale. Purtroppo, come ci insegna Tommasi di Lampedusa nel Gattopardo, si cambia tutto per non cambiare nulla, a fronte di piccoli interessi da parte della deputazione e dei soggetti attori del settore, che litigano per un pugno di lenticchie.
Le elezioni regionali sono oramai dietro l’angolo e tutto fa propaganda.