La diplomazia turca va in pressing su Gaza e intanto lavora per ribadire la propria centralità nella transizione della nuova Siria. Il ministro degli Esteri di Ankara, Hakan Fidan, ha partecipato alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco e in una serie di incontri ha ribadito la posizione del governo guidato da Recep Tayyip Erdogan. Da segnalare il primo faccia a faccia tra Fidan e il neo segretario di Stato americano Marco Rubio. Negli scorsi giorni sia Erdogan che Fidan avevano definito “inaccettabile” la proposta del presidente americano Donald Trump di espellere la popolazione palestinese da Gaza per rendere la Striscia “una riviera”. Posizione che Fidan ha ribadito al collega statunitense, come l’importanza per Ankara che il cessate il fuoco tenga e che Israele sia costretto a rispettare i termini dell’intesa.
Fidan e Rubio hanno fatto un punto sulla lotta all’Isis in Siria. Da anni Erdogan esige che gli Usa taglino i ponti con i curdi dell’organizzazione Ypg, utilizzati da Washington proprio per il contrasto allo Stato islamico. Ankara ha offerto la propria disponibilita’ ad aiutare il governo siriano nella gestione delle prigioni dell’Isis, attualmente sotto il controllo di Ypg. Trump sembra propenso ad accontentare Erdogan, che intanto lavora a escludere Ypg dalla nuova Siria.
Proprio lotta all’Isis e il futuro della Siria hanno costituito il tema centrale anche dell’incontro tra Fidan e il ministro degli Esteri siriano Asad Hasan Shaybani. Il ministero della Difesa di Ankara ha gia’ annunciato la prossima nomina di un attache’ militare. Si tratta del primo passo di una collaborazione militare tra i due Paesi. Ankara conserva infatti un forte ascendente sul nuovo governo di Damasco per aver rotto i rapporti con il regime, sostenuto l’opposizione e per aver ospitato in Turchia 4 milioni di profughi che ora Erdogan vuole ritornino a casa. Gaza e Siria hanno costituito i temi centrali dell’agenda degli incontri che Fidan ha avuto ieri anche con il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock e britannico David Lammy. Il messaggio recapitato da Fidan a Monaco è univoco: Erdogan non ne vuole sapere del piano Trump, ribadisce l’importanza del cessate il fuoco a Gaza e si impone come figura centrale nella Siria nata dalle ceneri del regime di Assad. (AGI)
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