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Terrorismo:procura,Tunisia fra Paesi con più foreign fighters

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La Tunisia è uno dei primi Paesi del mondo per numero di foreign fighters. Lo scrivono gli inquirenti nel decreto di fermo emesso dalla Procura di Catanzaro nei confronti di Halmi Ben Hahmoud Mselmi, il tunisino arrestato dalla Digos a Cosenza per terrorismo. Gli inquirenti descrivono il contesto storico dell’Islam, spiegando che all’origine di questa particolarità ci sarebbero la difficile situazione economica e il rapido tradimento delle speranze dei giovani dopo le proteste del 2011. Con la nuova Repubblica tunisina hanno ripreso energie anche i movimenti fondamentalisti religiosi, per anni messi al bando e repressi dai regimi di Bourghiba prima e di Ben Ali poi. Nel 2012 vi furono addirittura manifestazioni a Tunisi, a cui parteciparono migliaia di persone, che chiedevano l’applicazione nel paese della Sharia. Il governo tunisino, secondo gli inquirenti italiani, non è riuscito ad avere un reale monitoraggio della situazione dei terroristi interni, né dei cosiddetti combattenti di ritorno, rientrati in Tunisia e rimasti latenti. Il Paese ha esportato il più alto numero di foreign fighters tra i Paesi del Maghreb: migliaia di giovani sono partiti per l’Iraq, la Libia, la Siria, il Mali affiliandosi all’AQMi (Al-Qaeda nel Maghreb islamico), all’Isis, o all’AST (Ansâr al-Sharía) in Tunisia. (AGI)
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