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Telefonata Trump-Putin: il rischio di una nuova Monaco

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di Alessandro Maran

Trump “ha detto che i negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina inizieranno ‘immediatamente’ dopo una telefonata ‘lunga e altamente produttiva’ con il presidente russo Vladimir Putin mercoledì mattina”, riferiscono Kaitlan Collins e Kevin Liptak della CNN (https://edition.cnn.com/…/putin-trump-phone…/index.html).
In passato, Trump ha affermato di poter negoziare la fine della guerra in un giorno. Ovviamente, non sarà facile. In un breve videoclip, Thomas Graham del Council on Foreign Relations sottolinea un motivo: le ragioni dichiarate da Putin per invadere l’Ucraina erano ampie e probabilmente saranno difficili da affrontare per Trump.
Mentre ammassava truppe russe per una potenziale invasione su vasta scala dell’Ucraina alla fine del 2021, Putin ha presentato alle potenze occidentali una bozza di trattato che includeva grandi richieste per riportare la presenza della NATO al suo territorio degli anni ’90 ( https://www.brookings.edu/…/russias-draft-agreements…/). La bozza di trattato di Putin “sostanzialmente chiedeva di smantellare la NATO”, spiega Graham parlando ad un evento del CFR: “Nessun’ulteriore espansione (della NATO), nessuna collocazione di armi d’attacco nell’Europa orientale che possano colpire obiettivi in ​​Russia e, oh a proposito, ritirare l’infrastruttura NATO ai confini del 1997. Questo è ciò di cui (Putin) vuole parlare. Quindi, se il presidente Trump ritiene che si tratti semplicemente di concentrarsi esclusivamente all’Ucraina, sarà profondamente deluso, perché non è lì che si trova Putin. Vuole una negoziazione più ampia e il presidente Trump non può accettare nessuna di queste cose e far sembrare tutto questo un successo. Quindi la vera sfida qui, ritengo, per l’amministrazione è pensare a lungo termine su questo”(https://youtu.be/XPZQhuC3lmo?si=DuIi6MOhHuSdrWlJ).
Senza contare che, come osserva la giornalista Nataliya Gumenyuk nell’ultimo numero di Foreign Affairs, gli ucraini si sono finora opposti ad un accordo di pace per un’Ucraina privata di parte del territorio annesso con la forza da Mosca non solo per un sentimento patriottico ma anche “perché sanno che ci sono poche possibilità di sopravvivenza sotto il governo di Mosca”(https://www.foreignaffairs.com/ukraine/putins-ukraine). Anche ora, con l’Ucraina che affronta perdite crescenti e carenze di munizioni, “la maggior parte degli ucraini trova che continuare a combattere sia incomparabilmente migliore del terrore dell’occupazione russa”, scrive Gumenyuk. Il controllo di Mosca sul territorio ucraino conquistato non riguarda solo la terra, ma la distruzione sistematica della società ucraina attraverso “violazioni dei diritti umani, repressione politica e crimini di guerra”. Come sanno gli ucraini e l’Occidente deve imparare, avverte, “il controllo russo su qualsiasi parte dell’Ucraina sovverte ed erode la sovranità ucraina ovunque”.
Resta il fatto che si sta delineando un quadro fosco, e non solo per l’Ucraina. L’America sembra aver dismesso definitivamente i panni del tutore dell’ordine liberale internazionale passando dall’altra parte della barricata. Come scrive Francesco Cundari nella sua newsletter: “L’indulgenza americana nei confronti dell’aggressione russa dell’Ucraina, e domani magari un analogo atteggiamento rispetto alle mire cinesi su Taiwan, potrebbe segnare davvero l’inizio di un modo completamente nuovo di considerare le relazioni internazionali, o meglio, terribilmente vecchio. Comunque si concluda la guerra ucraina – o l’altro delirante piano di pace trumpiano, quello mediorientale, con la deportazione di due milioni di palestinesi da Gaza – un simile cambiamento nelle regole, nei principi e nella prassi della politica americana, e quindi mondiale, ci porterebbe davvero in un mondo nuovo. Un mondo in cui nessuno potrebbe più sentirsi al sicuro, e noi europei meno di chiunque altro” (https://www.linkiesta.it/…/la-telefonata-tra-trump-e…/).
Gli europei accetteranno questa nuova Monaco? In caso contrario, saranno in grado di aiutare militarmente e finanziariamente gli ucraini a continuare la guerra? Se lo chiedono David Carretta e Christian Spillmann nel loro Mattinale Europeo.
C’è da dubitarne. Come spiegano nella loro newsletter, “‘Le capacità dell’Europa sono superiori a quelle della Russia, ma gli americani sono il collante che permette ai 27 eserciti europei di lavorare insieme’, afferma un funzionario dell’Alleanza europea. Se gli Stati Uniti si ritirano dall’Europa, Zelensky dovrà contare le defezioni all’interno dell’Ue. ‘Solo la metà degli Stati membri dell’Ue sono veri sostenitori dell’Ucraina’, confida un funzionario europeo. Emmanuel Macron ha sondato i paesi ‘capaci e disposti’ a lanciare una missione militare in Ucraina in caso di accordo di pace. Nessuno si è offerto volontario senza il sostegno degli Stati Uniti” (https://davidcarretta.substack.com/…/gli-europei-di…).
Tanto per capirci, come segnalano Carretta e Spillmann, mentre il gruppo Weimar+ si è pronunciato contro un accordo Trump-Putin sulla testa degli europei, l’Italia fuori dal coro sostiene i negoziati diretti Trump-Putin.