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Teatro Massimo Bellini: CON “NORMA” SI CELEBRA BELLINI NEL 190° DELLA MORTE.

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Fonte: Ufficio comunicazione Teatro Massimo Bellini di Catania

«Celebriamo il genio di Vincenzo Bellini commemorando il 190º anniversario della
morte e inauguriamo la stagione lirica con il messaggio di pace che irradia dalla ‘sua’
Norma» Con queste parole e con questo spirito il sovrintendente del Teatro Massimo
Bellini di Catania, Giovanni Cultrera di Montesano, riassume l'ampia progettualità
dell'ente lirico legata alla figura del sommo compositore etneo. In calendario sette
repliche dal 18 al 26 gennaio. La produzione schiera un cast di eccellenza. Sul podio
Leonardo Sini, regia, scene e costumi di Hugo De Ana. Nel ruolo del titolo si
alterneranno i soprani Irina Lungu e Carmela Remigio. Orchestra, Coro e Tecnici del
Teatro Massimo Bellini.
«Celebriamo il genio di Vincenzo Bellini commemorando il 190º anniversario della
morte e inauguriamo la stagione lirica con il messaggio di pace che irradia dalla ‘sua’ Norma.
‘Sua’ non solo per l’inarrivabile ispirazione, ma perché fu lo stesso compositore a voler
profondamente modificare l'omonima fonte letteraria francese, ispirata al mito sanguinario di
Medea e incentrata sullo scontro feroce tra culture differenti. Si deve di contro a Bellini se la
drammaturgia musicale di Norma approdò ad un percorso di espiazione e perdono, condiviso da
oppressi e oppressori. “Pace …! il sacro vischio io mieto” è un’esortazione che risuona
profondamente nelle coscienze, specialmente in giorni tormentati come quelli che l’umanità sta
vivendo. Proseguiamo così nell’esplorazione dell’universo belliniano che in questi anni ha portato a
realizzare importanti allestimenti e incisioni discografiche». Queste le parole, questo lo spirito con
cui il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania, Giovanni Cultrera di Montesano,
riassume la lungimirante e articolata progettualità sviluppata dall’ente lirico con riferimento alla
figura universale – e al tempo stesso identitaria – del sommo compositore etneo.
Prossima tappa è proprio la sontuosa produzione di Norma, in scena dal 18 al 26
gennaio con un cast di eccellenza, che vede sul podio Leonardo Sini, regia, scene e costumi di
Hugo De Ana. Nel ruolo del titolo si alternano i soprani Irina Lungu e Carmela Remigio.
Orchestra et Coro del Teatro Massimo Bellini sono ancora una volta in primo piano per
esaltare i capolavori del genius loci.
«Potente – ribadisce Cultrera – è il monito alla riappacificazione che attraversa uno dei
capolavori più iconici della storia del melodramma. Un auspicio che si fa preghiera nell’ultimo
verso della sublime “Casta diva”, l’invocazione alla Luna, alla quale la protagonista chiede
unicamente “Spargi in terra quella pace che regnar tu fai nel ciel”. Oggi più che mai assume
immenso significato essere consapevoli del valore universale di quest’aria immortale, che risuona
da quasi due secoli in ogni angolo del mondo. Non più soltanto nei teatri, nella sale da concerto, nei
salotti musicali, ma nelle cuffie degli appassionati e nei più vari dispositivi audiovisivi. L’umanità
che ascolta “Casta diva” è la stessa che ripudia la guerra.»
L’inaugurazione con il titolo belliniano rappresenta così un’occasione per evidenziare l’immensa
eredità artistica e morale di Vincenzo Bellini.
Le sette rappresentazioni in calendario sono già tutte sold out, ad attestare il progressivo
trend di crescita che ha portato il Teatro Massimo Bellini a raggiungere record di presenze. Lo
dimostra il successo riscosso dalla campagna abbonamenti autunnale riservata alla stagione di
concerti e recital. E lo stesso risultato si prospetta per la campagna – tuttora in corso – relativa al
cartellone di Opere e Balletti. C’è infatti ancora la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento intero
a sette titoli anche durante la programmazione di Norma, ovviamente entro la data del turno
prescelto. La buona notizia è che la campagna abbonamenti sarà riaperta dal 7 al 28 febbraio
proponendo il pacchetto dei rimanenti sei titoli. E precisamente le quattro opere Don Giovanni di
Mozart, “Madama Butterfly di Puccini, “Don Pasquale di Donizetti, Otello di Verdi, e due balletti,
il moderno Othello 2.0 e un classico come Lo Schiaccianoci.
Il ricco cartellone schiera artisti di primo piano del teatro musicale. Lo conferma la
locandina di Norma che si segnala per un cast di rilievo internazionale. Sul podio l'acclamata
bacchetta di Leonardo Sini, classe 1990 e vincitore nel 2017 del Concorso Cantelli, chiamato per la
prima volta a dirigere le pluripremiate formazioni di Orchestra e Coro, quest’ultimo istruito da
Luigi Petrozziello. L’allestimento è quello dell’Opera di Sofia, che vanta regia, scene e costumi
firmati dal prestigioso metteur en scene argentino Hugo De Ana, che ha trasposto l’azione dai tempi
del dominio romano a quelli dell’Impero di Napoleone I Bonaparte: vuoi per ricondurre
l’ambientazione al neoclassicismo dell’epoca della composizione, vuoi per cogliere i corsi e ricorsi
storici di guerre e invasioni.
Sono previsti due differenti compagnie di canto: una impegnata nelle 4 recite del 18, 22, 24
e 26 gennaio (turni A, B, C, D), l’altra nelle tre rappresentazioni del 19, 21 e 23 gennaio (turni R,
S1, S2). Il ruolo del titolo sarà interpretato, seguendo l’ordine di tale alternanza, da due rinomate
voci di soprano: la russa Irina Lungu e Carmela Remigio. Del pari autorevoli i nomi degli altri
interpreti principali. Come Pollione si esibiranno i tenori Antonio Poli e Ivan Magrì, nelle vesti di
Adalgisa il soprano Elisa Balbo e il mezzosoprano giapponese Aya Wakizono. Nel personaggio di
Oroveso si daranno il cambio il basso Carlo Lepore e il basso-baritono Alessio Cacciamani. E
ancora, nel ruolo di Flavio i tenori Marco Puggioni e Blagoj Nacoski, in quello di Clotilde i soprani
Anna Malavasi e Sabrina Messina.
Il Teatro Massimo Bellini ripropone sempre con massima cura questo capolavoro senza
tempo, lo stesso prescelto nel maggio 1880 per il battesimo della monumentale fabbrica concepita
dall’architetto Carlo Sada. Basti ricordare le edizioni interpretate nel 1950 e nel 1951 dalla divina
Maria Callas. L’opera, rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre
1831, è considerata una delle più alte espressioni del repertorio belcantistico e un emblema dello
stile di Bellini. La trama originale, ambientata nella Gallia occupata dai Romani, ruota attorno al
dramma della sacerdotessa dei Druidi, Norma, combattuta tra l’amore proibito per il proconsole
Pollione e il risentimento per il condottiero che si è innamorato della più giovane vestale Adalgisa,
mentre monta in lei il conflitto tra dovere religioso e sentimenti personali.
La musica di Bellini, celebrata per le sue melodie lunghe e cantabili, offre come sempre
momenti di elevata bellezza, tra cui spicca – ça va sans dire – l’aria “Casta diva”, uno dei brani più
rappresentativi dell’intero repertorio operistico. L’intensità emotiva raggiunge il culmine nella
celebre scena finale, “Qual cor tradisti” / “Deh, non volerli vittime”, laddove Norma sacrifica se
stessa per amore della verità e della giustizia. Questa tragedia lirica in due atti spicca altresì per i
versi di Felice Romani, il principale librettista della sua epoca, che aveva stretto con il Catanese un
proficuo sodalizio. Insieme scelsero come fonte letteraria d’oltralpe la tragedia Norma, ou
l'infanticide di Alexandre Soumet, un plot a sua volta configurato sul mito di Medea. Ma per la
“sua” Norma, come anticipato, Bellini impose al drammaturgo genovese cambiamenti radicali,
ripudiando l’infanticidio a favore di una prospettiva intrisa di profonda umanità.
E con Norma, vero simbolo di perfezione artistica, il Teatro Massimo Bellini non solo
celebra il genio di Vincenzo Bellini, ma riafferma il proprio ruolo centrale tra le istituzioni del
panorama culturale. Una missione artistica e civile nel segno del Cigno di Catania. Per
informazioni: teatromassimobellini.it