“Una legge che dovesse avere carattere di perentorietà nei numeri rischierebbe di scontrarsi contro un limite invalicabile: la realtà dei fatti. Dico solo che nella città in cui vivo, Piacenza, la presenza di alunni non italiani è superiore al 20 o 30 per cento del totale in molti istituti. Non è una scelta. Se in una scuola ci sono cento bambini, settanta stranieri e trenta italiani, anche se li ridistribuisci in quattro classi, il rapporto rimane lo stesso”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, in un’intervista a ‘La Stampa’, riferendosi alla proposta del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, di fissare un tetto sulla percentuale di studenti stranieri in ogni classe.
Sulle recenti polemiche legate alla possibilità di fermerà la didattica per il Ramadan “i calendari scolastici – aggiunge – vanno rispettati per quello che sono, senza sospendere di volta in volta per altre fallaci ragioni. Per di più, il cattolicesimo, pur non essendo religione di Stato, è un culto praticato dalla maggioranza degli italiani”. La vicenda di Ilaria Salis? “Bene ha fatto il Capo dello Stato a esprimere la sua solidarietà. Ricordo però che un mese fa il presidente del Senato Ignazio La Russa ha fatto lo stesso, ricevendo Roberto Salis. Il governo si deve muovere tramite la diplomazia. Guardi quanto è durata la vicenda Chico Forti. A prescindere dai reati che le vengono contestati, non mi piacciono le catene, una forma di virilità giuridica ridicola”. La mozione di sfiducia contro Salvini? “Non so quali siano le informazioni in possesso dalle opposizioni. Mi sembra si parli di accordi mai concretizzati. Se hanno degli elementi probanti li vedremo, ma così non sarà. La sinistra sbaglia a evocare ogni giorno le dimissioni di questo o di quel ministro. È una strategia che non va da nessuna parte”. E quella su Santanchè? “non so cosa vorrà fare la ministra quando avrà contezza di quello che le viene contestato. La richiesta di poter accedere ai documenti e chiedere l’interrogatorio avviene prima della eventuale richiesta di rinvio a giudizio. Non siamo ancora lì”. Un rimpasto dopo le Europee? “C’è chi ha scritto persino del cambio di sette ministri. Non sarebbe un rimpasto, ma un Meloni bis. Pura fantasia”. (AGI)