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Scarichi industriali nel fiume: a giudizio sindaco e altri 7

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Scarichi di acque reflue industriali senza autorizzazioni e smaltimento di residui nel fiume. Il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, il titolare di un’impresa e 6 funzionari del Comune, ai quali si contestano irregolarità legate al funzionamento del depuratore di contrada Alongi, finiscono a processo. Si tratta di: Luigi Virone, 67 anni; Salvatore Chiarelli, 70 anni; Rosario Monachino, 66 anni; Filippo Curallo, 54 anni; Angelo Terrana, 61 anni; Salvatore Rotulo, 58 anni e Michele Cacciatore, 60 anni. Il prossimo 13 novembre, davanti al giudice della seconda sezione penale Nicoletta Sciarratta, avrà inizio il dibattimento. Secondo le accuse dal depuratore sarebbero stati effettuati degli scarichi di acque reflue industriali senza autorizzazioni con smaltimento di residui nel fiume. In particolare Virone, Chiarelli, Monachino e Curallo – responsabili del settore Igiene pubblica del Comune fra il 2017 e il 2023 – insieme al sindaco Pendolino (confermato alle elezioni del giugno 2022 ed eletto lo scorso mese presidente del Libero consorzio di Agrigento) sono accusati di avere “aperto o comunque effettuato nuovi scarichi di acque reflue industriali senza autorizzazioni”. A Terrana, coordinatore del personale; Rotulo, addetto all’impianto e Cacciatore, titolare della ditta che lo gestiva, si contesta – insieme al sindaco e ai dirigenti del Comune – di avere smaltito, senza autorizzazione, i residui provenienti dallo scarico “immettendoli – è l’atto di accusa del pm – tramite una condotta interrata nel vallone Alongi, nel fiume Platani”. (AGI)
AG2/FAB