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Roma: Federarchitetti, più formazione e controlli nei cantieri

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“Il dato è chiaro: un terzo delle morti sul lavoro in Italia avviene nei cantieri. Il problema non è normativo – le leggi esistono – ma culturale, organizzativo e strutturale. La formazione obbligatoria di 16 ore per i lavoratori troppo spesso si traduce in una formalità, affidata a enti poco trasparenti che rilasciano attestati senza reale didattica. Il risultato? Operai poco preparati, a rischio, spesso stranieri, che si trovano a lavorare in contesti privi di reale cultura della prevenzione”. Lo ha detto il presidente di FederArchitetti Roma, Giancarlo Maussier, in occasione della XV Giornata Nazionale per la Sicurezza nei Cantieri, organizzata da FederArchitetti Roma.
Paolo Buzzetti, ex presidente Ance, ha ricordato come il settore sia cambiato: “Il mestiere non si tramanda più di padre in figlio. Il 40% delle persone nei cantieri è straniera. Questo dato impone di investire ancora di più sulla formazione”. Buzzetti ha sottolineato che “non partiamo da zero: ci sono già 300 enti territoriali che svolgono formazione obbligatoria. Il contratto collettivo è di per sé uno strumento di prevenzione”. I numeri del rapporto Formedil 2024 parlano chiaro: 38.110 visite ispettive (+9,3% rispetto all’anno precedente), 59.592 cantieri visitati dal 2014 al 2024 (Formedil + Cresme), 176.921 allievi formati.
Anche l’Ispettorato del Lavoro, con l’ing. Antonella Milieni, ha confermato la criticità del tema: il 27% degli illeciti riscontrati nel 2024 riguarda proprio la formazione, evidenziando la necessità di rafforzare la vigilanza e la qualità dell’offerta formativa.
Sul fronte dell’inclusione, Raffaella Seghetti, presidente Aidia Roma (Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti), ha posto l’attenzione sulle difficoltà delle lavoratrici nei cantieri, a partire dall’inadeguatezza dei Dpi: “Elmetti, scarpe e imbracature non sono progettati per il corpo femminile. Serve studiare anche le dinamiche psicologiche, investire nella scolarizzazione delle maestranze e introdurre una vera patente a punti per i cantieri”. Tra le criticità: uso scorretto dei dispositivi, bassa scolarizzazione e distrazioni legate all’uso del cellulare. (AGI)
GAV