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Ponte Genova: Mion, eravamo preoccupati ma non dissi niente

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(AGI) – Genova, 22 mag. – Gianni Mion, sentito in aula per il crollo del Morandi come persona informata dei fatti, parla anche della riunione sul viadotto: “Si facevano periodiche riunioni, cosiddette di induction, con i management delle varie società controllate. Erano riunioni importantissime”. Per Mion era riunioni “con limiti, ma sufficienti a dare visione completa. Il Polcecevera era importantissimo, collegava tre regioni. Ho un vivissimo ricordo, a quell’incontro parteciparono Castellucci e l’allora direttore generale Mollo di Aspi (Riccardo, imputato, ndr)”. Del Morandi “emerse la specificità del progetto dell’ingegner Morandi, avevo capito che era molto originale e complicato. Io, che pure non sono tecnico, chiesi: c’è una certificazione di un agente esterno sulla percorribilità del Ponte?”. Il pm in aula ha ricordato che interrogato dalla Finanza il manager disse che ‘i tecnici rivelarono che c’erano dubbi che quel ponte potesse stare su e la risposta fu “ce lo autocertifichiamo””. Mion ha confermato quelle dichiarazioni riferendosi all’ingegner Mollo: “io purtroppo non replicai, ma ero preoccupato. Cosa vuol dire autocertificarsi? È una contraddizione in termini. Non condividevo, ma non dissi niente, è un mio rammarico”. (AGI)

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