Le Nonne di Plaza de Mayo, l’Associazione civile nata allo scopo di localizzare e restituire alle famiglie legittime tutti i bambini sequestrati e desaparecidos nell’ultima dittatura militare in Argentina (1976-1983), esprimono “la più profonda tristezza per la morte di Papa Francesco, difensore della giustizia sociale e dei diritti umani. Dopo il suo insediamento – si legge in una nota -, abbiamo avuto diversi incontri con lui in Vaticano in cui abbiamo chiesto la sua collaborazione nella ricerca dei nipoti e nell’apertura degli archivi della Chiesa con informazioni sui desaparecidos. Papa Francesco ha sempre espresso il suo sostegno e ha interceduto per esso, generando un processo di riflessione all’interno della Chiesa, come mai prima d’ora, sul ruolo della gerarchia cattolica durante l’ultima dittatura civico-militare argentina. Dal suo insediamento nel 2013, tutte le vittime e gli oppressi del mondo hanno trovato in Francesco un dignitario che li rappresentava e che ha lottato, fino al suo ultimo respiro, per l’uguaglianza, la compassione e il rispetto reciproco. Era un uomo del popolo, pieno di umanità, compassionevole, riservato, con dichiarazioni precise, il cui messaggio di amore e ribellione – “Fate casino!” – dovrebbe tracciare la rotta per noi in questi tempi di odio e crudeltà. Vogliamo sottolineare il suo rispetto per le differenze, la sua costante preoccupazione per la nostra “casa comune”, i suoi gesti e le sue azioni (di cui si conosce solo una piccola parte), la sua semplice saggezza, il suo desiderio di rinnovare l’istituzione cattolica e farne una religione dalle porte aperte, soprattutto per i giovani. Con il passare dei giorni e degli anni, la figura di Francesco assumerà sempre più dimensione, come spesso accade nella storia, che mette le cose al loro posto. La presidente della nostra Associazione, Estela de Carlotto, ha detto che sentiva Francesco come un fratello, ed è così che si sente ora la sua partenza. Ci ha lasciato un fratello, un connazionale che ha dovuto assumersi una responsabilità straordinaria e ha superato di gran lunga ogni aspettativa.Oggi il Papa dei poveri, di quelli che stanno in basso, se n’è andato. Spetta a quelli di noi che rimangono qui mantenere viva la sua parola e il suo esempio. Addio, frate Francesco!”.
COP