Dopo la scomparsa di Papa Francesco, è arrivato un cordoglio unanime dai leader africani che hanno elogiato il suo “incrollabile impegno per la pace”, la sua eredità di “compassione” e il suo sostegno a favore degli ultimi, di chi non ha voce e per la sua lotta ai cambiamenti climatici.
Il presidente della Commissione dell’Unione africana (Ua), Mahmoud Ali Youssouf, ha sottolineato “il coraggioso impegno del Papa nel continente africano, amplificando le voci di chi non ha voce, sostenendo la pace e la riconciliazione e dimostrando solidarietà con le persone colpite da conflitti e povertà”. Il presidente della Nigeria, Bola Tinubu, ha pianto la scomparsa di un “instancabile paladino dei poveri” e della “voce più incisiva” al mondo contro il cambiamento climatico. Il presidente del Kenya, William Ruto, ha affermato che la sua morte è stata “una grave perdita per i fedeli cattolici e il mondo cristiano”. “Ha esemplificato la leadership al servizio del prossimo attraverso la sua umiltà, il suo incrollabile impegno per l’inclusività e la giustizia e la sua profonda compassione per i poveri e i vulnerabili”, ha scritto Ruto su X.
Il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, ha reso omaggio alla “straordinaria storia di vita” di Francesco e alla sua “cura per le persone e i gruppi emarginati”. Il Primo Ministro etiope, Abiy Ahmed, ha scritto su X che “la sua eredità di compassione, umiltà e servizio all’umanità continui a ispirare le generazioni future”. Il Presidente del Malawi, Lazarus Chakwera, che aveva incontrato il Papa lo scorso anno, ha ricordato la lettera papale di Francesco, ‘Laudato Sì’, del 2015, che collegava le preoccupazioni ambientali alla responsabilità morale.
Il Presidente del Madagascar, Andry Rajoelina, ha affermato che la visita del Papa sull’isola nel 2019 “è stata un evento storico e spirituale indimenticabile, impresso per sempre nei nostri cuori”. Il presidente senegalese, Bassirou Diomaye Faye, ha parlato di una “figura spirituale di grande rilievo”, mentre il suo omologo della Sierra Leone, Julius Maada Bio, si è detto “addolorato” per la notizia. Il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, ha detto che la scomparsa del Papa è stata “una profonda perdita per il mondo intero, poiché era una voce di pace, amore e compassione”. Ha “lavorato instancabilmente per promuovere la tolleranza e costruire ponti di dialogo ed è stato un paladino della causa palestinese, difendendo i diritti legittimi e chiedendo la fine del conflitto”, ha dichiarato Sisi.
Felix Tshisekedi, presidente della Repubblica democratica del Congo – che il Santo Padre aveva visitato nel gennaio 2023 – ha reso “un solenne omaggio alla memoria di questo grande servitore di Dio, la cui vita è stata una vibrante testimonianza di fede, umiltà e impegno incrollabile per la pace, la giustizia e la dignità umana”. A fine gennaio 2025, dopo diversi giorni di intensi combattimenti nella parte orientale della RD Congo e la presa della città di Goma da parte dei ribelli M23, Papa Francesco aveva pregato “per il ripristino della pace e della sicurezza” nella regione e ha esortato “tutte le parti in conflitto a impegnarsi per la cessazione delle ostilità”.
A metà mattinata, nella cattedrale di Kinshasa, alcuni fedeli si sono radunati per rendere omaggio a Papa Francesco dopo l’annuncio della morte del pontefice. Nella capitale congolese, circa 17 milioni di persone, le campane delle chiese hanno suonato a mezzogiorno e alle ore 17 una messa verrà celebrata nella cattedrale.
Il congolese Fridolin Ambongo, arcivescovo di Kinshasa dal 2018 e voce influente del movimento per la pace nel suo Paese, è considerato da alcuni osservatori un potenziale candidato a diventare il primo papa nero. Nonostante la crescente influenza delle chiese evangeliche a partire dagli anni Novanta, nella RD Congo la Chiesa cattolica conserva un ruolo importante nell’istruzione, nella cultura, nella politica e nel mantenimento delle infrastrutture sociali e sanitarie. Secondo le stime, il Paese dei Grandi Laghi, circa 100 milioni di abitanti, è composto per circa il 40% da cattolici (il 49% secondo il Vaticano), per il 35% da protestanti o membri di chiese revivaliste, per il 9% da musulmani e per il 10% da kimbanguisti, una chiesa cristiana nata in Congo.
Secondo le più recenti statistiche vaticane, l’Africa ospita circa il 20% dei cattolici mondiali, la maggior parte dei quali nella Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Uganda, Tanzania e Kenya. (AGI)
VQV