“Grazie a tutti voi che da tre anni portate avanti questa esperienza così piccola ma significativa, facendo saltare gli schemi e le convenzioni che spesso ci impediscono di vedere veramente e più profondamente e di ascoltare la voce di chi non ha voce”. Lo scrive Leone XIV in un messaggio per il terzo anniversario dell’Osservatore di Strada, il giornale che il Vaticano stampa per i senza fissa dimora, un gruppo dei quali collabora alla redazione con i giornalisti dell’Osservatore Romano.
“Grazie per questo vostro giornale in cui, come disse il mio amato predecessore Papa Francesco ‘gli ultimi diventano protagonisti’”, precisa il nuovo Pontefice. “Siete voi – sottolinea il Papa ispano-americano rivolgendosi al composito gruppo redazionale – che con i vostri talenti contribuite alla realizzazione di questo giornale così unico, e siete sempre voi che ogni domenica lo distribuite gratuitamente tra i pellegrini presenti in piazza, accompagnando così con la vostra presenza discreta il Papa; prima e dopo il momento della recita dell’Angelus”.
“Il vostro lavoro – continua Leone – è importante, perché ci aiuta a ricordare che il mondo va visto anche dalla strada, avendo il coraggio di cambiare la prospettiva, facendo saltare gli schemi e le convenzioni che spesso ci impediscono di vedere veramente e più profondamente e di ascoltare la voce di chi non ha voce”. “Auguri quindi e coraggio! Andiamo avanti, insieme, con fiducia, continuando a portare nella città degli uomini, anche dei momenti della città di Dio, grazie!”, si sofferma infine il nuovo Papa augurandosi che “il Signore sia sempre con voi fratelli e sorelle più amati. E che noi possiamo sempre riconoscere Lui in voi. La mano di Dio nelle vostre storie, testimonianza più viva di come ogni cosa è redenta e nessuna storia è senza speranza se crediamo”.
Nel messaggio, Leone XIV cita infine le Beatitudini evangeliche e il commento di Sant’Agostino: “‘Beati quelli che hanno compassione degli altri, perché otterranno compassione’. La vostra compassione e la vostra umiltà – conclude – sono un dono prezioso per tutti noi. La vostra speranza, anche nelle difficoltà, è un esempio per la Chiesa e per il mondo”. (AGI)
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