“Seppur conoscevamo le sue ormai precarie condizioni di salute, essa giunge lo stesso inattesa ai nostri cuori. Papa Francesco era come una persona di famiglia, per la Chiesa e per l’umanità. Le sue prime parole sono state per i poveri. Le sue ultime per gli ultimi. La sua passione è stata annunciare agli uomini la Passione del Cristo, che asciuga ogni lacrima e apre ogni cuore alla speranza”. Lo scrive l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.
“Papa Francesco è stato per tutti, per i credenti di ogni fede, per ogni persona di buona volontà, per tutto il creato che attende gemendo il Regno di Dio, un dono grande, in tempi così difficili a livello ecclesiale e mondiale. Oggi possiamo dire che il Signore della storia ci ha donato Papa Francesco per custodire la Chiesa – si legge ancora nella nota dell’arcidiocesi palermitana – perdiamo un uomo di Dio, un contemplativo e un profeta, che in questo momento epocale di travaglio e di cambiamento, sulle orme di Francesco d’Assisi, è stato come una sentinella vigile e lungimirante, per la sua Chiesa di Roma, per tutta la Chiesa universale e per l’intera famiglia umana. Lo perde la Chiesa, lo perde il mondo, ma non lo perde il nostro cuore. Noi, Chiesa di Palermo, ricordiamo con gratitudine Papa Francesco per le strade della nostra Città, nel settembre del 2018, quando venne a onorare la memoria del Beato Martire Padre Pino Puglisi. Custodiremo per sempre il mandato consegnato alla Chiesa palermitana in quell’indimenticabile giornata”.
“Chi vive per il proprio perde. Nel giorno in cui il mondo perde la figura guida di Papa Francesco, voglio ricordare questo messaggio di fraternità e solidarietà che il Pontefice ha trasmesso da Palermo, nella sua visita del 2018. Un messaggio ribadito nella visita alla Missione di Biagio Conte, anch’egli, come Francesco, difensore degli ultimi e contro ogni diseguaglianza. In quella visita, avvenuta nel giorno in cui si ricordava l’anniversario dell’uccisione di padre Pino Puglisi, resta indimenticabile anche l’appello ai mafiosi a convertirsi, ricordando che non si può essere fedeli e legati a cosa nostra allo stesso tempo. Tutti questi sono messaggi che resteranno scolpiti nella storia e ancora oggi necessari alla città. Oggi il mondo piange la perdita del più grande messaggero di pace del nostro tempo, auspicando che il suo insegnamento venga portato avanti”, dice il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
“La scomparsa di Papa Francesco nel giorno del Lunedì dell’Angelo segna tutta la comunità cristiana. È Un gigante di umiltà che fino all’ultimo non si è risparmiato, uno straordinario innovatore che ha cambiato per sempre la Chiesa cattolica. Ho ancora impresso l’avvio del suo pontificato con la prima visita pastorale proprio nella nostra terra, nell’isola di Lampedusa, tutti capimmo subito che era appena iniziata una nuova era. A nome di tutto il Parlamento siciliano, ogni doverosa la riconoscenza ad uomo che è stato un esempio e a cui tutti abbiano voluto bene”, sottolinea il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno.