Il Comune di Palermo “verificherà le modalità applicazione” della sentenza della Corte costituzionale sulle famiglie omogenitoriali. “Ho sempre sostenuto – ha detto il sindaco Roberto Lagalla, in vista del Pride che si terrà nel capoluogo siciliano – che un sindaco debba essere sindaco di tutti e che un’amministrazione deve tenere conto di tutte le sensibilità e di tutte le identità presenti nella propria comunità. Per queste ragioni, anche quest’anno il Comune accoglie la manifestazione del Pride e lo fa convinto del fatto che la difesa di tutti i diritti sia elemento imprescindibile. Inoltre, in merito alla recente sentenza della Corte Costituzionale sulle famiglie omogenitoriali, ho già scritto nei giorni scorsi agli uffici competenti del Comune di analizzare il provvedimento e di verificarne le modalità di applicazione”.
A sollecitare il primo cittadino in questa direzione era stata la consigliera comunale del Pd, Mariangela Di Gangi: “Anche quest’anno – aveva detto – il Pride si preannuncia un momento di partecipazione ed impegno che coinvolgerà tutta la città, per ricordare che i diritti devono essere universali e non possono essere soggetti a ideologie.Anche per questo, ha fatto bene oggi Famiglie Arcobaleno a chiedere chiarezza e celerità sul riconoscimento alla nascita dei figli e delle figlie con due madri, su cui si è espressa in modo inequivocabile la Corte Costituzionale.È anche su questioni concrete come questa che si misura la reale adesione dell’Amministrazione alle istanze del Pride: non solo vicinanza, ancorché dichiarata, che è certamente importante, ma anche atti amministrativi chiari e tempestivi, che sono già stati attesi per troppo tempo”. Nei giorni scorsi Di Gangi aveva scritto a Lagalla e agli uffici competenti per chiedere “l’immediata applicazione” della sentenza n. 68/2025 della Corte Costituzionale. “La Corte – ha sottolineato – si è espressa in modo inequivocabile: il riconoscimento della seconda mamma per i figlie e le figlie di una coppia di madri, è ciò che prevede la nostra Costituzione. Non c’è quindi spazio per ambiguità politiche o temporeggiamenti burocratici. Omettere ora questo atto sarebbe una scelta deliberata, che nulla avrebbe a che vedere con la legittimità e molto con l’ideologia.Nel ringraziare ancora una volta il coordinamento, le persone e le organizzazioni che rendono possibile il Palermo Pride, mi auguro che il Sindaco Lagalla colga questa occasione per dimostrare concretamente apertura e senso di responsabilità istituzionale, senza impantanarsi dietro argomentazioni pretestuose. È un obbligo sancito dalla corte costituzionale e in quanto tale va applicato subito”. (AGI)
FAB