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Oscar Farinetti: “Vi racconto perchè sto investendo in Sicilia e sull’Etna”

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La Sicilia non è una regione o una nazione ma un continente conosciuto in tutto il mondo per la sua bellezza e per l’alta qualità dei suoi prodotti agroalimentari d’eccellenza, così Oscar Farinetti, l’imprenditore piemontese noto in tutto il mondo per aver fondato “Eataly” promuovendo i prodotti italiani nel mondo, e di recente “sbarcato” sull’Etna per rilanciare alcuni vitigni tipici che stanno incontrando il gradimento del pubblico internazionale quali il Nerello Mascalese e il Carricante

Il giornalista Lorenzo Rosso di AgrigentoOggi l’ha incontrato per farsi spiegare il perché sta investendo in Sicilia e quali sono le potenzialità della nostra isola nel settore dell’enogastronomia e dell’agroalimentare.

Quanto contano le piccole imprese artigianali siciliane dell’agro-alimentare nell’Italian Food?

Contano moltissimo. L’Italia è un Paese “frastagliato”. Cioè la bio-diversità che abbiamo in questa terra, unica al mondo, si è trasferita nelle nostre menti e nei nostri cuori. Siamo un po’ unici, siamo molto creativi. Ognuno tende a creare la propria impresa, allora dobbiamo fondare, come sta già avvenendo con buoni risultati all’estero, una capacità di aggregazione tra piccole e medie imprese, Soprattutto nel campo agroalimentare ed enogastronomico. Che è la nostra vocazione, o almeno, la vocazione più grande. Noi abbiamo due vocazioni: l’agroalimentare che è una filiera; imprese agricole, imprese di trasformazione e imprese di accoglienza e ristorazione. Le quali sono, nel 99 per cento dei casi, piccole imprese artigianali. Ed hanno un valore enorme. E la stessa cosa avviene nel turismo. Questa vocazione la dobbiamo far diventare un punto di forza.

Ma in tutto questo, la Sicilia quanto conta?

Le piccole o medie aziende siciliane nel panorama nazionale contano moltissimo in termine di immagine mondiale. Quando io ho aperto la sede di “Eataly” a New York, nel 2010, ho avuto uno straordinario successo. Per sei mesi ho avuto dieci isolati di “line”, intorno alla nostra sede; dieci isolati di gente in fila per poter entrare e gustare i prodotti italiani. Perché in America ad esempio abbiamo ri-lanciato la pasta, la pizza, usando per i condimenti il pomodoro Pachino e tanti altri prodotti del Sud. Se io aprivo a New York pubblicizzando la polenta, col cavolo che facevo il pieno… Quindi posso confermare che i nostri prodotti straconosciuti nel mondo sono del Sud.

Fonte: All Food