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Ocse:nel 2024 aiuti internazionali in calo,prima volta da 5 anni

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Nel 2024 gli aiuti internazionali da parte dei donatori ufficiali sono diminuiti del 7,1% in termini reali rispetto al 2023, il primo calo dopo cinque anni di crescita consecutiva. Lo rende noto l’Ocse, spiegando che
il calo degli aiuti pubblici allo sviluppo (APS) è dovuto a una riduzione dei contributi alle organizzazioni internazionali, nonché a una diminuzione degli aiuti all’Ucraina, a livelli più bassi di aiuti umanitari e a una riduzione della spesa per l’accoglienza dei rifugiati nei paesi donatori.
Gli APS – ossia gli aiuti pubblici allo sviluppo – dei paesi membri del Comitato di aiuto allo sviluppo (CAS) dell’Ocse sono ammontati a 212,1 miliardi di dollari nel 2024. “Le pressioni sul finanziamento allo sviluppo e sulla crescita dei paesi in via di sviluppo sono in aumento”, ha dichiarato il Segretario generale dell’Ocse Mathias Cormann. Gli aiuti all’Ucraina sono diminuiti del 16,7% in termini reali rispetto al 2023 essendo pari a 15,5 miliardi di dollari, pari al 7,4% del totale degli aiuti allo sviluppo. Gli aiuti umanitari sono diminuiti di circa il 9,6% nel 2024, per un totale di 24,2 miliardi di dollari.
La quota utilizzata per coprire i costi dei rifugiati nei paesi donatori è diminuita del 17,3% nel 2024 rispetto al 2023 e ammontava a 27,8 miliardi di dollari, pari al 13,1% del totale degli aiuti pubblici dei paesi membri del CAS, in calo rispetto al 14,6% del 2023. Gli Stati Uniti continuano a essere il principale paese membro per quanto riguarda gli aiuti allo sviluppo (63,3 miliardi di dollari), seguiti da Germania (32,4 miliardi di dollari), Regno Unito (18 miliardi di dollari), Giappone (16,8 miliardi di dollari) e Francia (15,4 miliardi di dollari). Solo quattro paesi hanno superato l’obiettivo delle Nazioni Unite dello 0,7% degli aiuti allo sviluppo rispetto al PIL: Danimarca (0,71%), Lussemburgo (1,00%), Norvegia (1,02%) e Svezia (0,79%). Verso l’Africa gli aiuti allo sviluppo si sono attestati a 42 miliardi di dollari nel 2024, con un calo dell’1% in termini reali rispetto al 2023. (AGI)