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Nuova protesta dei pescatori in Sardegna, ‘stagni in pericolo’

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I pescatori dei compendi ittici della Sardegna sono pronti a scendere nuovamente in piazza, a Cagliari, per sollecitare l’avvio dei lavori di manutenzione straordinaria degli stagni sardi. Lo faranno giovedì prossimo, 24 aprile. Lo ha annunciato il presidente del Consorzio cooperative riunite della pesca di Marceddì, Antonio Loi. “Siamo alle porte dell’estate – spiega – con sdegno guardiamo impotenti all’innalzamento delle temperature e a una sicura moria di pesci e molluschi presenti nel nostro stagno. Allo stato attuale delle cose, siamo costretti a presentare denuncia in Procura per disastro ambientale e danno patrimoniale alle famiglie”.
Per il presidente del Consorzio cooperative riunite della pesca di Marceddì, Regione e classe politica sarda non hanno “alcun senso di responsabilità nei confronti di un comparto che da reddito a migliaia di padri di famiglia”. “Siamo ormai al quarto anno di continui solleciti rivolti alle istituzioni – aggiunge – promesse mai mantenute dai vari rappresentanti politici di ogni partito, che si sono susseguiti e che non hanno mai concluso e messo in opera quanto abbiamo richiesto, ossia il dragaggio dei canali di rifornimento a mare che sono i polmoni delle lagune”.
“Non basta sentir dire che ci sono 14 milioni di euro stanziati per il comparto pesca, è arrivato il momento di utilizzare questi soldi e non di lasciarli fermi in cassa. Siamo in agonia, servono meno burocrazia e più fatti”, conclude.
Lo scorso 19 dicembre pescatori e associazioni di categoria avevano già promosso un’altra grande mobilitazione a Cagliari per sollecitare l’avvio dei lavori nelle lagune, indennizzi per i danni crescenti causati dalla fauna selvatica, regole più chiare e l’istituzione di un tavolo tecnico che coinvolga gli operatori nelle decisioni sul futuro del settore. (AGI)
OR1/LIL