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"Warp Speed", l'acceleratore di Trump nella corsa al vaccino

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AGI – Il presidente americano, Donald Trump, lascerà la Casa Bianca con la soddisfazione di aver contribuito a dare al mondo un vaccino contro il Covid-19. Per riuscirci ha creato una task force apposita, l’Operazione Warp Speed. E un’altra scelta azzeccata è stata quella di affidare il tutto a Moncef Slaoui, super ricercatore di origini marocchine che per trent’anni ha lavorato alla GlaxoSmithKline, “regalando” al mondo (tra l’altro) i vaccini contro la malaria e contro l’ebola. A riconoscere il traguardo di Trump è questa volta il Financial Times che mai si era risparmiato nel criticare il capo della Casa Bianca che il 20 gennaio lascerà il posto al democratico Joe Biden. 

I dubbi degli osservatori

Sei mesi fa, quando venne lanciato il progetto, i detrattori erano tanti, vista l’ambiziosa missione di trovare un vaccino in tempi record. “La risposta immediata degli esperti era quella di dire che sarebbe stato impossibile e trovavano tutta una serie di ragioni per cui l’operazione non avrebbe mai avuto successo”, spiega Slaoui, che si toglie qualche sassolino dalla scarpa parlando con il Financial Times. Ora tutti applaudono la corsa all’approvazione firmata da Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca-Oxford. 
L’Operazione Warp Speed ​​è un programma di investimenti di oltre 10 miliardi di dollari con il mandato di finanziare vaccini, terapie – come due trattamenti anticorpali recentemente approvati – e diagnostica. Finora ha speso la stragrande maggioranza dei suoi fondi per i vaccini Covid-19.

I fondi per la ricerca

Oltre a finanziare direttamente alcuni sviluppatori di vaccini, ha anche firmato i preordini per i prodotti su cui altri stanno lavorando, garantendo loro un reddito da un vaccino approvato quando la normale decisione commerciale potrebbe essere quella di non correre il rischio. Il team di Slaoui ha anche aiutato i produttori a garantire le forniture e ha accelerato le risposte a questioni normative solitamente laboriose.

Gli scienziati avevano avvertito che, con ancora molto da imparare sul Covid-19, lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di un vaccino avrebbero richiesto più tempo di quanto Slaoui – e il suo capo, il presidente Trump – sperassero. Il risultato principale dell’Operazione Warp Speed ​​è stato l’accelerazione degli investimenti nella produzione, ha affermato Angela Rasmussen, virologa alla Columbia University, citata sempre dal Ft. “Normalmente, sarebbe un enorme investimento da fare per un produttore di vaccini e potenzialmente sarebbe un’enorme perdita se sviluppasse un vaccino che non sarebbe mai stato immesso sul mercato”, ha spiegato. 

Persino Pfizer, che non ha preso investimenti diretti dall’operazione Warp Speed, ha beneficiato di un preordine di 2 miliardi di dollari per quando il suo vaccino verrà approvato, ha affermato Peter Bach, direttore del Center for Health Policy and Outcomes al Memorial Sloan Kettering. “Anche se J&J o qualcun altro li avesse battuti sul tempo, sarebbero stati pagati”, ha aggiunto.

Stephane Bancel, amministratore delegato di Moderna, l’azienda di biotecnologia che ha ricevuto circa 2,5 miliardi di dollari in finanziamenti governativi da diversi organismi, ha confermato che i fondi sono stati “molto utili”, per coprire i costi dei test e acquisire materie prime. “L’intero pianeta ne trarrà vantaggio. Chiederemo l’approvazione nel Regno Unito sulla base dei dati statunitensi pagati dal governo degli Stati Uniti. Lo faremo in Europa e speriamo di avere un vaccino disponibile in Francia, Spagna e Italia, il tutto pagato dal governo degli Stati Uniti”, ha sottolineato. 

Slaoui e il presidente

La strategia di Slaoui, un democratico che è diventato uno dei pochi esperti scientifici dell’amministrazione a mantenere sia la vicinanza al presidente che la reputazione professionale, è sempre stata quella di “puntare su più cavalli”. La condizione di Slaoui per accettare l’incarico proposto dalla Casa Bianca era proprio quella di non avere “interferenza politica”. Requisito pienamente soddisfatto. 
Jean-Paul Clozel, amministratore delegato della società svizzera di biotecnologie Idorsia, ha lavorato con Slaoui quando era alla GSK. Racconta che il piano dell’Operazione Warp Speed ​​per sostenere tanti cavalli in corsa sembra essere stato ispirato dal modo in cui Slaoui gestiva la ricerca e lo sviluppo alla casa farmaceutica britannica, dove ha diviso il dipartimento in squadre più piccole per fare competere l’uno contro l’altro. 


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Fonte: estero agi


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