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Verso la manovra: taglio al cuneo, ipotesi zero Iva su pane e latte, tassa su consegne domicilio

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Cominciano a filtrare le prime notizie sullo scheletro della manovra, il documento di economia e finanza che il governo si appresta a varare, atteso in Consiglio dei ministri lunedì pomeriggio. Al rientro della trasferta a Bali per il G20, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti dà l’accelerata finale alla stesura della prima manovra targata Meloni. Intanto, i contatti con il vicepremier Matteo Salvini sono costanti per fare il punto sulle misure care alla Lega, tra cui tetto al contante e tregua fiscale.

“È stato un incontro interlocutorio, ho rappresentato un quadro di prudenza e confido nel fatto che le forze politiche con responsabilità sosterranno questo approccio” ha commentato il titolare di via XX Settembre.

Niente scudo fiscale, allo studio misure alternative

I primi segnali indicano che si va verso uno stop allo scudo fiscale per il rientro dei capitali dall’estero. È in corso un confronto all’interno della maggioranza ma, secondo quanto si apprende, la misura non dovrebbe essere inserita nella manovra. L’intenzione sarebbe infatti quella di avviare successivamente una riflessione sugli strumenti per far emergere i capitali non dichiarati.

 

Le misure per famiglia e natalità

Ci dovrebbe essere poi un raddoppio da 100 a 200 euro della maggiorazione forfettaria dell’assegno unico universale per i nuclei familiari con quattro o più figli 100 euro in più per i nuclei familiari con figli gemelli, fino al compimento del terzo anno di età: sono le proposte che il ministero della Famiglia avanza in vista della messa a punto della prossima legge di bilancio. La maggiorazione avverrebbe a decorrere dal 2023.

Ma il ministero guidato da Eugenia Roccella avanza anche l’istituzione di un fondo da 68 milioni dedicato, a decorrere dall’anno 2023, per i centri estivi a favore dei ragazzi, in modo che il sostegno delle opportunità socio-educative a favore dei minori diventi strutturale. C’è poi l’incremento della dotazione del fondo per le misure anti-tratta (2 milioni in più per il 2023 e 7 milioni in più per il 2024). Tra le norme papabili di entrare nell’articolato anche la riassegnazione di risorse non spese per la certificazione della parità di genere e il rifinanziamento di Centri anti-violenza e case rifugio con 10 milioni in più dal 2023.

 

I provvedimenti su fisco e tetto al contante

Confermato il taglio di due punti del cuneo fiscale (introdotto dal governo Draghi) per un costo di circa 3,5 miliardi. Nel provvedimento ci sarà il pacchetto relativo alla cosiddetta tregua fiscale: resta fuori l’ipotesi di una tassa piatta incrementale per i dipendenti, in favore di un intervento per rendere più vantaggiose le aliquote sui premi di produzione. Confermata l’estensione della flat tax al 15% per autonomi e partite Iva con ricavi fino a 85mila euro.

Sul fronte mini-cartelle, si punta allo stralcio di quelle fino a mille euro per le annualità fino al 2015 e sanzioni ridottissime, al 5%, e pagamento dimezzato per le cartelle tra i mille e i cinquemila euro. In manovra verrebbe inserito anche il rialzo a cinquemila euro del tetto al contante, depennato dal Dl Aiuti Quater non avendo un profilo di urgenza.

Si ventila poi una riduzione o azzeramento per un anno dell’Iva su pane, pasta e latte e Iva ridotta al 5% sui prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile, cioè gli assorbenti. Sono alcune delle delle misure che potrebbero entrare in manovra, secondo quanto emerso dal vertice tra Meloni e i capigruppo di maggioranza. Tra le altre ipotesi delle quali si sarebbe discusso durante il vertice di maggioranza, ci sarebbe anche quella di una tassa sulle consegne a domicilio per favorire il commercio di prossimità.

 

Pensioni, verso quota “103”

Per le pensioni in manovra si va verso “quota 103” (62 anni d’età e 41 di contributi). Ci sarebbe anche la proroga dell’Ape sociale e di Opzione donna.

 

Le proposte del ministero del Made in Italy

Un fondo ad hoc, con una dotazione di 100 milioni per il 2023, per promuovere e sostenere misure per la valorizzazione e la tutela del made in Italy. È una delle proposte per la legge di bilancio presentata dal ministero dell’Industria e del made in Italy. I settori ammissibili al finanziamento e il riparto delle risorse sono demandati ad uno o più decreti del ministero, di concerto con il Tesoro.

Viene avanzato anche il rifinanziamento per un altro anno del bonus tv e decoder, che prevede uno stanziamento di 100 milioni. Il rifinanziamento è per due contributi già esistenti: per l’acquisto di tv, previa rottamazione di un apparecchio non conforme, con l’erogazione di un solo contributo per nucleo familiare, pari al 20% della spesa nel limite di 100 euro; un altro per l’acquisto di apparecchi televisivi senza rottamazione o di decoder, con un contributo per i nuclei familiari con Isee fino a 20mila euro.

Ma spunta anche un milione di euro per rafforzare gli aiuti ai piccoli birrifici che producono birra artigianale e tre milioni di euro (nel triennio 2023-2025) per un fondo per l’alfabetizzazione mediatica e digitale e tutela dei minori nell’ambito dei media digitali.

 

21 miliardi per il caro-energia

Nel pacchetto fiscale anche una misura per il contribuente messo in ginocchio dalla crisi del Covid e non solo: il governo pensa infatti ad una rateizzazione delle tasse dichiarate ma non pagate degli ultimi tre anni. L’entità lorda della manovra resta intorno ai 30-32 miliardi, di questi 21 miliardi andranno al finanziamento delle misure contro il caro-energia fino a fine marzo.

Le tappe

Dopo il via libera del Cdm, il ddl passerà in esame alla commissione Bilancio della Camera per poi approdare in Aula intorno al 20 dicembre. Seguirebbe poi un passaggio formale in Senato per il via libera definitivo a ridosso di Natale.

Fonte: Rainews