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Un uomo si dà fuoco a Praga, 50 anni dopo Jan Palach

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Un uomo ha tentato di uccidersi dandosi fuoco in Piazza Venceslao a Praga: esattamente come fece lo studente Jan Palach, il 19 gennaio di 50 anni fa, per protestare contro l’invasione sovietica. L’uomo, di cui non sono state rivelate né l’identità né le motivazioni, ha gravi ustioni alla testa e alle mani e attualmente è sotto coma artificiale.

Come ha precisato la polizia di Praga sul suo account Twitter, “secondo le prime informazioni, l’uomo, nato nel 1964, verso le 15 si è cosparso con un materiale infiammabile e si è dato fuoco”. Le fiamme sono state spente da alcuni passanti. Le ustioni interessano, sempre secondo le forze dell’ordine, il 30% del corpo, e il suo trasporto in ospedale è stato effettuato dopo che i primi soccorsi hanno accertato il funzionamento delle vie respiratorie.

Il 16 gennaio 1969, mesi dopo la sanguinosa repressione sovietica delle riforme democratiche della “Primavera di Praga”, lo studente di filosofia Jan Palach si recò in piazza San Venceslao, al centro di Praga, dove, ai piedi della scalinata del Museo Nazionale, si cosparse il corpo di benzina appiccandosi il fuoco con un accendino. Rimase lucido durante i tre giorni di agonia. Ai medici disse d’aver preso a modello i monaci buddhisti del Vietnam. Al suo funerale, tenutosi il 25 gennaio, parteciparono 600 mila persone, provenienti da tutto il Paese.

 

Vedi: Un uomo si dà fuoco a Praga, 50 anni dopo Jan Palach
Fonte: estero agi


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