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ULTIM’ORA..Bilancio 2021: colpo di scena, serve un decreto correttivo

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di redazione

È iniziato alle 13,30 di oggi nell’aula del Senato il dibattito generale per l’ultima, definitiva lettura della legge di bilancio per il 2021. Definitiva perché ormai non ci sono più i tempi per riportare la manovra alla Camera, in caso di correzioni o emendamenti, senza dover superare il limite del 31 dicembre, oltre il quale entrerebbe automaticamente in vigore l’esercizio provvisorio.

In pratica il Senato, dove il testo è arrivato ieri, all’ultimo respiro, si vede costretto ad uno sprint per approvare il testo, sul filo di lana, così com’è, a scatola chiusa, con l’immancabile voto di fiducia, per consentire la pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale entro la giornata di domani e far entrare in vigore il bilancio col 1° gennaio.  

Tempi ristretti al punto che il testo è stato portato in Aula senza un relatore, perché la commissione Bilancio non ha potuto decidere in merito, così come non ha potuto discutere e votare i quasi 300 emendamenti che erano stati depositati. Il presidente della Commissione, Daniele Pesco (M5S), si ha espresso il suo rammarico “Auspico – ha detto – che l’anno prossimo ci siano tempi consoni per un esame parlamentare”.

Si è andati direttamente in Aula, dunque, e il dibattito si è subito aperto con un colpo di scena: l’annuncio, da parte del governo della necessità di approvare nei primi giorni di gennaio un decreto legge correttivo della manovra economica, a causa di non meglio precisati “errori” riscontrati nel testo esitato dalla Camera.

La notizia ha scatenato immediatamente l’opposizione, che hanno palesato il dubbio che non tutte le misure contenute nel bilancio siano coperte.

Il presidente del gruppo senatoriale della Lega, Massimiliano Romeo, intervenendo nel dibattito generale, ha detto: “Alla luce dell’annuncio fatto dal governo di un decreto legge correttivo rispetto alla manovra economica perché ci sarebbero degli ‘errori’, sarebbe opportuno che il governo spiegasse al Parlamento quali sono questi errori”.

Dal canto suo Gilberto Pichetto Fratin, di Forza Italia, ha tuonato: “Da quello che abbiamo capito manca la completa copertura delle misure introdotte dalla Camera. Ma se c’è uno scostamento, nel voto occorre la maggioranza assoluta”.

Di fronte a questi dubbi e a queste prese di posizione, è dovuto intervenire, nel primo pomeriggio, il governo, per bocca del Ministro del viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, il quale ha assicurato che non ci sono problemi di copertura, ma solo un errore tecnico da correggere.

Non c’è un problema di copertura – ha affermato Misiani – ma se la norma rimanesse così ci sarebbe più di un miliardo che non verrebbe impegnato. Per intervenire è necessaria una norma di legge che il governo farà il prima possibile, con un decreto legge”.

L’intenzione del governo – ha proseguito il viceministro – è di portare un’ulteriore detrazione per redditi da lavoro dipendente, cioè il bonus 80 euro, a 100 euro, come già deciso per il secondo semestre 2020, stabilizzando la norma a decorrere dal 2021”.

Misiani ha spiegato che, senza la correzione, che dovrà riguardare il comma 8 della legge di Bilancio, “la detrazione non sarebbe più da 1200 euro, ma diventerebbe da 600 euro”.

Vogliamo sperare che la versione del governo sia quella giusta, altrimenti, se tutte le misure approvate dalla Camera dei deputati non avessero la necessaria copertura finanziaria, vorrebbe dire che siamo davvero arrivati… alla frutta!


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