Type to search

Agi

Tutti i nodi ancora aperti sulla scuola

Share

Assunzione dei professori precari, ripresa dell’anno scolastico 2020-2021 in sicurezza, esame di maturità in presenza, centri estivi, ristrutturazione degli istituti scolastici per la maggior parte inadeguati e fatiscenti, sono questi alcuni dei temi caldi della scuola. Vediamoli.

Precari

È uno dei nodi più complessi da sciogliere a livello politico. La ministra Azzolina ha confermato il concorso straordinario per i docenti della secondaria superiore, previsto per agosto, ma la maggioranza è spaccata su questo punto. In particolare Pd e Leu sottolineano che i precari hanno già mostrato sul campo il loro valore e chiedono al governo di stabilizzarli snellendo le procedure del concorso e privilegiando invece titoli, servizio e prova orale finale.

La ministra ha messo sul piatto una proposta di mediazione: una clausola di ‘emergenza’ da far scattare nell’eventualità di un ritorno della pandemia che renda impossibile lo svolgimento della prova. In quel caso, ci sarebbe l’assunzione a tempo determinato per i docenti e poi una prova scritta durante l’anno.

Esami di maturità

Si è deciso che si svolgeranno in presenza a partire dal 17 giugno con tutti i commissari interni e un presidente di commissione esterno. Ma c’è il problema della scarsa adesione dei presidi a presentare la domanda per svolgere il ruolo di presidente di commissione, per timori legati al rischio di contagio. In questo senso gli uffici scolastici regionali stanno fortemente incitando i presidi a fare la domanda.

Come si riparte a settembre

Il ministero dell’Istruzione sta lavorando insieme al Comitato tecnico scientifico, alle regioni, agli enti locali per mettere a punto il protocollo di sicurezza che garantirà il rientro a scuola a settembre. La ministra Azzolina ha assicurato che “si farà attenzione alla fascia di età degli alunni, e anche, alla situazione di supporto necessaria per le famiglie”.

Il protocollo stabilirà le distanze da rispettare tra un banco e l’altro – un metro o forse anche due metri – e in base a ciò si potrà organizzare la presenza degli studenti in aula. Ma attualmente le classi delle scuole italiane non riescono a recepire un numero doppio di banchi rispetto agli attuali.

Che fare? I doppi turni sono da escludere perché bisognerebbe raddoppiare il numero dei docenti, e sdoppiare le classi comporterebbe cercare spazi anche all’esterno, ad esempio oratori, caserme in disuso, sale di cinema e teatri. L’ipotesi della ministra Azzolina di lasciare meta’ della classe in aula e meta’ collegata da casa non e’ facile dal punto di vista organizzativo e dell’allestimento tecnologico delle aule.

Apertura dei centri estivi nelle scuole

Tra 15 giorni le scuole chiuderanno e dovrebbero aprirsi i centri estivi con personale esterno alla scuola, ma ad oggi mancano ancora le misure di sicurezza e manca la chiarezza su come si dovranno svolgere le attività ricreative e didattiche per i bambini e i ragazzi.

Didattica a distanza

La didattica a distanza si riproporrà come problema per il nuovo anno scolastico. Molti studi hanno messo in evidenza che una larga percentuale di docenti non ha svolto la dad per diverse motivazioni, ma a settembre con la riapertura questi insegnanti saranno in grado di colmare le mancanze oppure per i ragazzi continuerà ancora questo problema? Resta inoltre tema del digital divide. Domani in molte citta’ sono previste manifestazioni per reclamare la riapertura a settembre “con la didattica in presenza”.

Le responsabilità penali

I presidi chiedono di riformare le responsabilità penali, e lamentano un aumento delle stesse anche in ambiti non di loro competenza. Auspicano, inoltre, che si concluda presto, con la prova orale, il concorso per i Direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga), in modo da essere messi in ruolo con l’avvio del nuovo anno scolastico.

Edilizia scolastica 

Serve mettere in sicurezza le scuole di ogni ordine e grado, ospitate in edifici spesso fatiscenti di proprietà di Comuni, province e città metropolitane. Gli interventi sono di manutenzione ordinaria e straordinaria, a cui si aggiungono gli adeguamenti delle infrastrutture tecnologiche che garantiscono ad esempio la banda larga e ultralarga in tutte le scuole. 

Protestano le scuole cattoliche 

Il governo ha destinato alle scuole paritarie 40 milioni di euro, che soltanto in parte coprono i fabbisogni di questa tipologia di scuola (866.000 alunni) che coinvolge una percentuale ampia di famiglie. “Briciole”, le ha definite l’ associazione Gestori istituti dipendenti dall’autorità ecclesiastica (Agidae).

Vedi: Tutti i nodi ancora aperti sulla scuola
Fonte: cronaca agi


Tags:

You Might also Like