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Trump a Kenosha, le manifestazioni sono "terrorismo interno"

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AGI – Le manifestazioni e le violenze che si sono abbattute sugli Stati Uniti dopo il ferimento dell’afroamericano Jacob Blake sono una forma di “terrorismo interno”. Donald Trump si esprime con durezza nella sua missione a Kenosha, nel Wisconsin, come il presidente “law & order” a fronte di quelli che lui ha chiamato “disordini contro la polizia, disordini anti-americani“. “Negli attacchi almeno 25 negozi sono stati distrutti o danneggiati, edifici pubblici sono stati dati alle fiamme, e mattoni sono stati lanciati addosso agli agenti”, ha ribadito il capo della Casa Bianca ad una tavola rotonda svoltasi nella città del Wisconsin, trasmessa in diretta televisiva.

“Non è certo stata una protesta pacifica”, insiste Trump, “ma si tratta di un vero terrorismo interno”. E ancora: “La retorica contro la polizia è pericolosa”, ripete il presidente, che non perde l’occasione per attaccare i democratici: “Tutti i problemi che abbiamo nelle città, come New York e Chicago, provengono dai democratici”.

La venuta a Kenosha del presidente era stata “sconsigliata” sia dal sindaco della città che dallo stesso governatore del Wisconsin, che avevano manifestato il timore che l’arrivo del presidente avrebbe finito per aumentare le tensioni. Non sorprendentemente, l’ex tycoon ha risposto dando dello “stupido” al sindaco democratico di Kenosha, accusandolo di difendere gli “anarchici radicali” che per giorni hanno protestato per il ferimento di Blake, l’afroamericano rimasto paralizzato perchè raggiunto da un proiettile di un agente di polizia. Già sull’aereo presidenziale verso la città del Wisconsin, Trump aveva ribadito che Kenosha sarebbe stato rasa al suolo dai manifestanti se non fosse stato per la Guardia Nazionale che ha schierato: “Penso che molte persone che stiano guardando a quel che succede a queste città gestite dai Democratici e sono disgustate”, ha aggiunto il presidente dall’Air Force One.

Arrivato poi a Kenosha – dove è stato accompagnato una nutrita delegazione che comprendeva il ministro della Giustizia, William Barr – il presidente ha voluto visitare le zone della città più colpite dai facinorosi durante le proteste. Lungo il percorso del corteo delle auto presidenziali la folla si era suddivisa in due gruppi distinti: da una parte i sostenitori di Trumo, dall’altra i manifestanti di Black Lives Matter, che gridavano slogan gli uni contro gli altri. “Grazie per aver salvato la nostra città”, diceva il cartello di un supporter di Trump da un lato; “Non sei il mio presidente”, recitava uno striscione dall’altra parte. Sotto provvedimenti di sicurezza rigidissimi, il capo della Casa Bianca ha vistato un negozio che stato raso al suolo dalle fiamme, dicendo ai titolari “vi aiuteremo a ricostruirlo“. E indicando i poliziotti ha detto: “Questi gentiluomini hanno fatto un lavoro fantastico”.

Subito dopo, ha partecipato ad una tavola rotonda dove ha ribadito ancora con forza il suo appoggio alle forze dell’ordine: “Dobbiamo dare loro un sostegno molto maggiore”, ha scandito, spronando gli agenti a mostrarsi inflessibili: “Dovete essere decisi, duri, forti ed essere disposti a mettere dentro le persone”. E ancora. “Se anche vi sono delle mele marce, la maggior parte dei nostri poliziotti sono devoti e onesti, e devono spesso prendere decisioni terribili in pochi istanti. Noi qui sentiamo al sicuro. Cosi’ tanti afroamericani e ispanici, anche loro vogliono sicurezza: guardate ai sondaggi, anche vogliono sicurezza, vogliono una polizia forte”. Non solo. Nella tavola rotonda il presidente ha anche annunciato la concessione di 1 milione di dollari alla polizia di Kenosha, per aiutarla a riprendersi dalle rivolte seguite al ferimento dell’afroamericano Jacob Blake; 4 milioni di dollari per aiutare le aziende cittadine a ricostruirsi e 42 milioni di dollari per altri pubblici ministeri.

Prima del suo arrivo non erano mancate polemiche da parte democratica per il fatto che non era previsto anche un incontro con la famiglia di Blake. In risposta ad una domanda se avesse un messaggio per loro, il capo della Casa Bianca ha affermato di “sentirsi in modo terribile” pensando a “chiunque passi attraverso una cosa del genere”, aggiungendo che è in corso “una grande inchiesta” su quello che è accaduto. Il presidente ha anche detto “di non essere riuscito” a parlare con la madre di Jacob Blake, “ma ho sentito dal suo pastore che è una signora molto per bene”. Nelle stesse ore della visita presidenziale, dal campo democratico è arrivato l’annuncio che anche Joe Biden si recherà “il più presto possibile” in visita a Kenosha.

Vedi: Trump a Kenosha, le manifestazioni sono "terrorismo interno"
Fonte: estero agi


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