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"Tracceremo l'epidemia italiana", dice l'immunologa che ha isolato il virus

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Claudia Balotta, immunologa, è il capo della squadra di ricercatori dell’Ospedale Sacco che oggi, 4 giorni dopo l’inizio della ricerca sul materiale biologico dei primi tre pazienti italiani di Coronavirus, è riuscita a isolare la versione italiana del Covid-19

Ha un curriculum lungo 17 pagine fitte fitte di progetti e 162 pubblicazioni, è professore associato di Clinica delle Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano e, nel 2003, aveva già isolato il Coronavirus della Sars. Ci tiene molto a che i suoi collaboratori siano citati uno a uno: le “precarie” Annalisa Bergna, Arianna Gabrieli e Alessia Lai, il ricercatore polacco Maciej Tarkowski e il professore Gianguglielmo Zehender.

“Ero preparata, come tutte le persone che lavorano con me, a lavorare sul ceppo italiano del virus – spiega in un’intervista all’AGI – Avevamo predisposto l’isolamento virale, abbiamo cominciato a lavorarci domenica utilizzando il materiale biologico dei primi tre pazienti che provenivano dalla zona rossa attorno a Codogno, subito dopo il loro ricovero (fra venerdì e sabato della scorsa settimana ndr.)”. 

 
Che differenze ci sono fra il virus isolato oggi e quello isolato tre settimane fa allo Spallanzani? 
 
“Quello è originario della Cina, mentre il 
coronavirus che abbiamo isolato al Sacco è quello che si sta diffondendo da noi. Il valore aggiunto della scoperta di oggi è proprio che potremo individuare le differenze fra i due, che ci permetteranno di stabilire il suo percorso in Italia, i rapporti fra il ‘cluster’ lombardo e quello veneto e tutti i successivi contagi”. 
 
Quindi continuerete a studiare il virus isolato?
 
“L’isolamento di oggi è un punto di partenza. Sulla base dei segnali genetici contenuti dal virus italiano, confrontando le diverse sequenze genetiche, vogliamo capire le differenze rispetto al virus cinese. Tracceremo il percorso del virus e dateremo il suo arrivo in Italia. Il virus isolato dai colleghi dello Spallanzani è invece proprio quello cinese”. Quanto tempo ci vorrà per ottenere queste ulteriori informazioni? “Dovremo lavorare anche sul materiale biologico di altri pazienti e ci vorranno settimane per riuscire a stimare la data esatta dell’arrivo di questo ceppo in Italia. Probabilmente tutti i risultati arriveranno a epidemia chiusa”. 
 
È ottimista sulla possibilità di arginare la diffusione del virus? 

“Le misure di contenimento e prevenzione sono destinate a funzionare, seppure non a brevissimo termine, e poi la bella stagione 
contribuirà alla fine della diffusione. I risultati a cui puntiamo saranno comunque molto importanti dal punto di vista scientifico e anche perché i nostri colleghi potranno sperimentare i farmaci e i vaccini”.
 

Vedi: "Tracceremo l'epidemia italiana", dice l'immunologa che ha isolato il virus
Fonte: cronaca agi


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