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Teatro: Casa di Bambola apre stagione Stabile Torino

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(ANSA) – TORINO, 09 OTT – Non desta certo lo scandalo che suscitò nel 1879, quando, alla sua uscita, venne definito intollerabile per la sua messa in discussione del matrimonio come bene assoluto, ma ancora oggi ‘Casa di bambola’ di Ibsen, testo pre-femminista, ha la forza di arrivare al cuore. Tanto più se proposto da un regista come Filippo Dini, appassionato, fisico, attento a interpretare il contemporaneo attraverso il classico.

Una fisicità che culmina nella lunga e tragica tarantella ballata da Nora, scalza, mezza svestita, davanti a tutti, come un’indemoniata, nel preciso momento in cui capisce che l’unica cosa che vuole è la libertà.

    Lo spettacolo, in prima nazionale, ha aperto la stagione dello Stabile di Torino, al Teatro Carignano, dove resterà in scena fino al 31 ottobre. Sul palco lo stesso Dini nel ruolo del marito, l’avvocato Torvald, Deniz Ozdogan in quello di Nora, Fulvio Pepe nella parte del dottor Rank.
Lo spettacolo cattura il pubblico da subito tenendolo legato fino alla fine, oggi come a fine ‘800, per venire a sapere se Nora si separerà o no dall’amato marito e dai figlioletti.
“Tutto sommato – dice Dini – mi sembra sia cambiato poco: l’uomo e la donna sono profondamente diversi e non si conoscono. Un matrimonio allora come oggi deve contenere tale differenza, che comunque ha a che fare con il dolore e il compromesso”. Quel compromesso che ancora oggi non viene accettato da tanti, tantissimi uomini, mariti, amanti, che quando vengono lasciati dalla compagna, non sopportandola, cecano talvolta di annientarla fino ad ucciderla. Come nei tanti casi di femminicidio di questi anni, episodi tragici che contribuiscono a riconoscere a Casa di bambola una universalità senza tempo.
(ANSA).