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Spid diventa la chiave d’accesso al Fisco

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Addio a Fisconline e pin per entrare nei servizi dell’Agenzia delle Entrate, bisogna avere Spid – l’identità digitale del cittadino – oppure la Carta d’identità elettronica o la Carta nazionale dei servizi. La rivoluzione digitale dei rapporti tra Pubblica amministrazione e cittadini scatta dal primo marzo, ma come ha dimostrato una ricognizione di Repubblica sul campo sono ancora molti gli enti indietro nella transizione. L’Agenzia guidata da Ruffini si è però mossa per tempo e già a metà febbraio ha aggiornato gli utenti sulle novità in arrivo.

Per il momento, chi non è dotato di Spid ma ha vecchie credenziali riuscirà a sfruttare i servizi del Fisco: per ora non saranno più rilasciate nuove credenziali Fisconline, mentre a fine settembre scadranno tutte quelle già attive. Le norme sono previste dal decreto “Semplificazioni” (dl 76/2020) che ha stabilito che tutti i siti della Pubblica amministrazione dovranno essere accessibili tramite una sola identità digitale, mentre le singole credenziali che ogni Pubblica amministrazione aveva adottato in autonomia dovranno essere dismesse. Si potrà quindi entrare solo con il proprio Spid, la Carta d’identità elettronica (Cie) o la Carta nazionale dei servizi (Cns).

L’accesso alla dichiarazione precompilata

Per accedere ai moduli dei redditi, dunque, chi è già registrato potrà comunque continuare ad utilizzare login e password fino alla scadenza, ma comunque non oltre il 30 settembre. Dal primo ottobre, infatti, l’accesso avverrà solo con Spid o con le altre modalità previste, che possono già oggi essere usate sul sito. Chi non ha ancora lo Spid dovrà quindi organizzarsi per poter accedere alla dichiarazione precompilata che sarà on line dal 30 aprile.

Nessun cambiamento per professionisti e imprese

Le nuove disposizioni riguardano per ora solo i contribuenti privati, e non i professionisti e le imprese. Gli utenti professionali, infatti, potranno continuare sia ad utilizzare le vecchie credenziali che richiederne di nuove, perché il passaggio all’identità digitale unica avverrà in tempi più lunghi. Come previsto dal Codice dell’amministrazione digitale sarà un decreto ad hoc a dettare le tempistiche in considerazione delle diverse esigenze e modalità di interazione con i siti della pubblica amministrazione rispetto agli utrenti privati.

Come richiedere lo Spid

Chi non ha ancola lo Spid potrà chiderlo scegliendo uno dei 9 gestori di identità digitale presenti sul sito http://www.spid.gov.it/richiedi-spid.

Inps, la migrazione a Spid già fatta a ottobre

Già dal 1° ottobre 2020 l’INPS ha iniziato a rilasciare il Pin per i servizi previdenziali solo a ristrette categorie di utenti privati (come per le Entrate, gli utilizzatori professionali non subiscono modifiche): minori di diciotto anni; persone che non hanno documenti di identità italiana; persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno.

Per tutti gli altri utenti i servizi Inps sono aperti con: Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID); Carta d’Identità Elettronica (CIE); Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Anche in questo caso la fase transitoria consente l’uso del vecchio Pin, ma è decisamente il momento di dotarsi degli accessi digitali.

Fonte: Repubblica