Type to search

Sostegni bis. I nodi da sciogliere

Share

Il Consiglio dei ministri per l’approvazione del nuovo decreto è previsto per giovedì prossimo, ma non è da escludere uno slittamento di qualche giorno. Molti infatti sono i punti ancora da definire, dal superbonus per le imprese ai contributi a fondo perduto, dagli aiuti per le famiglie e la prima casa alle cartelle esattoriali.

di redazione

Il Consiglio dei ministri per l’approvazione del decreto Sostegni bis è previsto per giovedì prossimo, ma non è da escludere uno slittamento di qualche giorno.

Molti infatti sono i punti nodali ancora da definire, per i quali bisogna confrontarsi sia con le disponibilità finanziarie che con le esigenze delle forze politiche che sostengono la maggioranza, dal superbonus per le imprese ai contributi a fondo perduto, dagli aiuti per le famiglie e la prima casa alle cartelle esattoriali.

La questione più delicata riguarda il superbonus imprese ed è legata in particolare all’eliminazione dal nuovo decreto della possibilità di cedere a terzi il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali introdotto dal Transizione 4.0, voluto dalla Ragioneria dello Stato. Contro questo stralcio, contenuto nella bozza già diffusa del provvedimento, sono in pressing su Draghi le forze della maggioranza e, soprattutto, sono scese in campo le associazioni rappresentative di categoria, a cominciare da Confedercontribuenti il cui presidente, Carmelo Finocchiaro, si è espresso con parole di fuoco, minacciando una mobilitazione straordinaria contro il governo. 

La soluzione cui si lavora, a quanto sembra, è di approvare entro la settimana il Sostegni bis nell’attuale versione, rimandando la soluzione del problema cessione del superbonus al Parlamento, in sede di conversione del decreto.

Il decreto Sostegni bis dovrebbe stanziare circa 14 miliardi per una ulteriore tranche di ristori per le imprese e le partite Iva che hanno perso almeno il 30% di fatturato, cioè le stesse che hanno usufruito degli aiuti del Sostegni 1. 

Al riguardo, sono state messe in circolazione bozze che contengono la conferma del meccanismo dei decreti precedenti, basato sulla perdita di fatturato in tutto 2020 rispetto all’anno precedente. Però in altre bozze, anch’esse circolanti, viene preso in considerazione il periodo dal primo aprile 2020 al 31 marzo 2021, rispetto al medesimo periodo tra 2019 e 2020. In alternativa o in aggiunta a queste soluzioni, da molte parti si spinge per indennizzi che tengano conto dei costi fissi sostenuti dalle imprese.

Anche per le misure fiscali il confronto è ancora in corso, con differenti ipotesi sul terreno. Dal primo giugno ripartiranno le cartelle esattoriali, e si discute sulle modalità: è stata ventilata la possibilità di rateizzare fino a 10 anni i pagamenti per le imprese che, nel periodo della pandemia, hanno perso almeno il 30% del fatturato. 

Probabilmente ci sarà un nuovo rinvio per il versamento, in scadenza il 16 maggio, dei contributi per i lavoratori autonomi e i professionisti.

Il governo prevede di inserire nel decreto Sostegni bis  un bonus da 2.400 euro per i lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo.

Per quanto attiene gli aiuti alle famiglie il decreto dovrebbe contenere una nuova proroga di due mesi del reddito di emergenza (Rem), oltre allo stanziamento 500 milioni da trasferire agli enti locali per misure di sostegno per il pagamento di affitti e utenze domestiche.

Già definita la normativa per l’accesso al fondo prima casa degli under 36, che dovrebbe prevedere il dimezzamento degli onorari notarili e l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro e dell’imposta ipotecaria e catastale relative all’acquisto di un’abitazione. Il testo prevede anche  l’esenzione dall’imposta sui finanziamenti per l’acquisto e la ristrutturazione delle abitazioni.

Infine il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha chiesto  di inserire nel decreto anche lo stanziamento di 50 milioni per due anni di esezione dal pagamento del ticket per tutte le visite, le cure e gli esami da parte dei pazienti che sono stati colpiti dal Covid in forma grave.