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Silvia rapita in Kenya, IV giorno: si cerca con i droni e nella foresta

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In Kenya è caccia all’uomo per trovare il commando che ha rapito Silvia Romano a Chakama nella contea di Kilifi, in Kenya. Oltre ad un numero considerevole di uomini la polizia della regione ha messo in campo i droni per monitorare l’area del rapimento.

Il capo della polizia regionale, Noah Mwivanda, ha spiegato, come riporta il sito del quotidiano Star, che è “stata lanciata una grande operazione di sicurezza con il coinvolgimento di diversi corpi di polizia e delle forze speciali, incaricate di rintracciare i sospetti che, si ritiene, si nascondano nella foresta”.

Il sito dell’emittente keniana “Capital FM”, riferisce le dichiarazioni del capo della polizia del Kenya, Joseph Boinnet, secondo cui si è ormai prossimi a determinare il movente del rapimento. Nonostante la raffica di arresti non è ancora chiaro chi siano gli autori del sequestro – se banditi comuni oppure terroristi legati al gruppo somalo al Shabaab – e quindi è impossibile sbilanciarsi sulla natura del rapimento: se per semplice estorsione o come eclatante gesto dimostrativo delle milizie islamiste.

 Siamo ottimisti sul fatto che dovremmo essere in grado di trovare Silvia Romano nel più breve tempo possibile", ha aggiunto Boinett, conversando con i giornalisti. La polizia ha diramato le foto e posto una taglia su tre sospetti: Ibrahim Adan Omar, Yusuf Kuno Adan e Said Adan Abdi. La taglia è di circa 8.600 euro per chi fornirà informazioni utili per il loro arresto.

Molti testimoni continuano a sostenere che i rapitori parlassero somalo, tuttavia, a oggi, non è arrivata nessuna rivendicazioni in proposito e gli inquirenti propendono per un rapimento organizzato e gestito da criminali comuni per ottenere un riscatto. Resta aperta la possibilità che la banda decida di vendere l'ostaggio agli islamisti, come spesso accaduto in aree in cui sono attivi gruppi legati ad al Qaeda o al Califfato. E i pastori Orma, presenti nella zona, hanno avuto in passato contatti con i terroristi somali

Sono state interrogate persone che hanno assistito al rapimento e che hanno riferito che i banditi chiedevano denaro. "Non possiamo essere certi di chi siano e perché abbiano rapito” Silvia, ha detto Boinnet, aggiungendo che gli investigatori hanno ricevuto “un sostegno significativo della comunità locale. Cosa che consideriamo vitale per il successo dell’operazione”.

Nei giorni scorsi un amico keniano di Silvia, Ronald Kazungo, ha detto all’Agi di essere convinto che “il rapimento sia stato compiuto per soldi". "Di più non posso dire" ha aggiunto, "mi hanno raccomandato di non dare molti dettagli su quello che è successo”. 

A oggi sono state arrestate 20 persone e al caso stanno lavorando anche i Carabinieri del Ros e i servizi segreti, in coordinamento con la polizia e i servizi segreti del Kenya. Tutti i giorni alle 19.30, nella parrocchia di San Cesario di Fano si prega per Silvia e si continuerà a farlo, ha spiegato il parroco, fino alla liberazione di Silvia.

Vedi: Silvia rapita in Kenya, IV giorno: si cerca con i droni e nella foresta
Fonte: estero agi


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