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Sicilia: investire nell’enoturismo

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Uno dei settori da valorizzare, soprattutto in Sicilia, è l’enoturismo (o turismo del vino). Un turismo esperienziale la cui degustazione delle produzioni vinicole locali si abbina alla visita dei luoghi e dei territori di produzione, alla conoscenza della cultura, delle tradizioni e della gente che qui vive.

di Ivana Pollicina

ll turismo è un settore trainante dell’economia italiana. Le imprese turistiche però devono rinnovarsi, aumentare gli standard dell’ospitalità puntando su ambiente e digitale.

Il PNRR mette a disposizione del comparto turistico crediti fiscali e contributi a fondo perduto. Leagevolazioni previste dal PNRR per il turismo riguardano in particolare riqualificazione energetica, adeguamento antisismico, eliminazione di barriere architettoniche, digitalizzazione, miglioramento della qualità dei servizi e molto altro.

Uno dei settori da valorizzare, soprattutto in Sicilia, è l’enoturismo (o turismo del vino). Un turismo esperienziale la cui degustazione delle produzioni vinicole locali si abbina alla visita dei luoghi e dei territori di produzione, alla conoscenza della cultura, delle tradizioni e della gente che qui vive.

Enoturismo vuol dire: cultura, benessere e sostenibilità.

Non è più un turismo di nicchia. Al contrario è un tipo di turismo aperto a tutti e per tutti i gusti. Attorno al vino sono nate nuove realtà imprenditoriali: non solo degustazioni, visite ed eventi, ma attività di conoscenza dell’ambiente, della natura, della terra, tra i vigneti, esperienze di vendemmia turistica, alberghi tematici. Esperienze che sanno soddisfare una platea di turisti ampia e con esigenze differenti.

Il nostro Paese vanta produzioni vitivinicole di assoluto pregio rinomate a livello nazionale e internazionale. Ha un territorio estremamente vocato sotto il profilo enologico, il cui valore culturale è stato riconosciuto dall’UNESCO.

Il “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021”, evidenzia come i turisti italiani ritengono la visita alle cantine un’opportunità di arricchimento culturale (63%, +6% rispetto al 2019) e un’opportunità per entrare in contatto con l’identità, le tradizioni e la cultura – anche enologica – del luogo che stanno visitando (59%, +7%).

Ecco che la scelta non ricade solo sulle aziende più rinomate, ma si allarga andando ad includere le piccole realtà familiari – con il 57% degli Italiani che vorrebbero visitarle, in incremento rispetto a due anni prima (+7%) – così come le dimore storiche. Queste aziende di produzione, che si caratterizzano per il connubio tra storia, arte e vino, sono sempre più desiderate: chi vorrebbe recarvisi passa dal 60% del 2019 al 67% del 2021.

Alla dimensione culturale si aggiunge, inoltre, quella del benessere, grazie all’amenità dei luoghi e alla dimensione salutare che il vino e, in generale, il cibo stanno assumendo sempre più. Sono il 58% i turisti italiani a cui piacerebbe trovare in cantina opportunità – quali corsi, workshop, trattamenti – per rigenerarsi, riprogrammare le proprie abitudini e adottare uno stile di vita più sano; il 51% vorrebbe poter fruire di attività di benessere (massaggi, idromassaggi e SPA) nei vigneti.

Dei 28 milioni di italiani in vacanza nell’estate 2022, il 39% ha scelto destinazioni a tema enogastronomico e ha speso un terzo del budget a tavola. Bastano questi dati per capire l’importanza della Sesta Conferenza mondiale dell’enoturismo, organizzata dall’Unwto (agenzia del turismo dell’Onu), dal ministero del turismo e dall’Enit ad Alba dal 19 al 21 settembre.

Il turismo rurale è la chiave del turismo sostenibile e anche dell’innovazione.

La Sicilia è un’isola ricca di saperi e di cultura da far conoscere e riscoprire. Produce vini in grado di far vivere sempre nuove avventure della mente e del cuore.

Dalla tradizione millenaria, si ritiene infatti che la vite vi crescesse spontaneamente anche molto tempo prima della venuta dei Greci. I vini siciliani, di qualità eccezionale, sono apprezzati in tutto il mondo. L’enoturista può degustarli insieme ai prodotti agroalimentari, altrettanto ricchi nell’isola.

Un’offerta enogastronomica che fa tesoro della tradizione culinaria conosciuta in tutto il mondo.

In questo settore la Sicilia offre molto, ma può e deve ancora dare di più.

Ivana Pollicina – Presidente AITEL Associazione Itinerante Turismo e Libertà