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Si tratta sul Recovery plan. Renzi: "Il merito prima dei nomi"

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AGI – Prima una riunione di maggioranza, con incontri in video conferenza, solo dopo il Consiglio dei ministri. Entra nel vivo la trattativa sul ‘Recovery plan’. Non è escluso, riferiscono fonti della maggioranza, che possa esserci un Consiglio dei ministri nel fine settimana, tra venerdì e sabato, ma nel caso difficilmente sarebbe quello risolutivo perché Italia viva prima di dare il via libera vuole una risposta sulle questioni poste nei giorni scorsi.

Intanto il ministro dell’Economia Gualtieri ha portato sul tavolo di palazzo Chigi l’ultima bozza del ‘Recovery’ che verrà recapitata al partito guidato da Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio Conte e il responsabile di via XX settembre ne hanno discusso con i ministri Amendola e Provenzano.

Il premier dà merito ai contributi arrivati dai partiti della maggioranza. “Le proposte e le osservazioni sin qui indicate dalle forze politiche si sono rivelate contributi utili ad arricchire e a migliorare il piano”, spiega. Aprendo pubblicamente di fatto ad un ‘rimpasto’. Sottolineando il fatto che ci sono “sfide importanti” da affrontare e “bisogna rafforzare la coesione nella maggioranza e la solidità della squadra di governo”.

Il presidente del Consiglio richiama il “senso di responsabilità” delle forze politiche che rappresenta, a suo dire, “la garanzia di andare nella direzione giusta, perseguendo l’interesse generale”. Il Capo dell’esecutivo vuole capire se nel merito ci sia lo spazio di una discussione con Italia viva. Accantona per ora il ‘chiarimento’ sul futuro dell’esecutivo, con i renziani che chiedono passaggi formali per una svolta, ovvero che il premier si dimetta per poi dar vita ad un nuovo governo.

Renzi con i suoi si dice disponibile a sedersi al tavolo. “Se Italia viva – scrive nella chat interna – non avesse fatto cio che abbiamo fatto a dicembre, avrebbero approvato un documento molto diverso”. “Ci attaccano ma dovrebbero esserci grati per aver evitato un pasticcio”, premette ringraziando deputati e senatori. Non nascondendo che “i nostri parlamentari, soprattutto qualche senatore, continuano a ricevere – si legge nel messaggio inviato dal leader di Italia viva ai suoi – proposte indecenti dai responsabili”.

Per Renzi la ‘caccia’ ai numeri è ancora aperta, i contatti avviati da chi intende rafforzare i numeri a palazzo Madama sono “un segnale che la conta in Aula non è esclusa, anzi”. Secondo l’ex Premier è questa “la direzione dell’asse Grillo-Travaglio”, a suo dire fallita. “Noi diciamo che prima di ragionare di formule o nomi ci sono – aggiunge il leader nel messaggio visionato dall’AGI – tanti punti aperti di merito da affrontare”.

Renzi fa riferimento alla lettera inviata al premier Conte, alla nota spedita al ministro Gualtieri, alle priorità “legislative e politiche per i prossimi mesi su cui aveva lavorato il tavolo di coalizione”. “Continuiamo a seguire questa discussione: piu’ loro ci schiacciano sui nomi, piu’ noi rilanciamo sui contenuti. E’ in ballo l’Italia dei nostri figli non qualche sottosegretario”, taglia corto.

Ora, per dirla con le parole di Conte, occorrerà “trovare una sintesi complessiva, che valga a selezionare gli investimenti e le riforme piu’ utili a modernizzare il Paese”. Poi ci sarà – osserva il premier – il confronto con l’intero Parlamento “e, quindi, anche con le forze di opposizione, aprendoci anche alla discussione con tutte le parti sociali”.

“Adesso dobbiamo correre – conclude Conte – Solo così potremo dare all’Italia l’accelerazione che serve a trarla fuori dalle difficoltà del tempo presente e a preservarla dalle ulteriori difficolta’ all’orizzonte. Dobbiamo correre insieme”.

Il Pd intanto chiede al presidente del Consiglio di fare presto. “”Abbiamo molte cose da fare per gli italiani”, rilancia il segretario dem Zingaretti. “È un momento sbagliato per parlare di valzer delle consultazioni, di totoministri. La strada è mettersi attorno a un tavolo e discutere – afferma anche il vice segretario dem Orlando -: se poi non si troverà una soluzione si dovrà prendere atto, ma è meglio che dare ultimatum. Se manca il punto di equilibrio il rischio sono le elezioni”.

Beppe Grillo sceglie toni molto più netti e, senza citare Renzi, si rifà ad una citazione di Cicerone contro la congiura di Catilina per attaccarlo: “Quo usque tandem (fino a che punto) approfitterai della nostra pazienza? Per quanto tempo ancora la tua pazzia si farà beffe di noi? A che limiti si spingerà la tua temerarietà che ha rotto i freni?”. 

Vedi: Si tratta sul Recovery plan. Renzi: "Il merito prima dei nomi"
Fonte: politica agi


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