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Del Dottor Toti Russo – Direttore Generale di Confedercontribuenti

La riflessione del momento non può prescindere da una considerazione:

Perché tutti si lamentano? Perché nessuno si dichiara soddisfatto delle misure anti -corona virus? Perché si sta sempre più delineando una contrapposizione tra mondo scientifico e mondo imprenditoriale? Perché si sta espandendo una confusione epocale nella quale tutti hanno ragione e nessuno si sa più orientare? Ed infine , perché o come mai la fiducia delle rilevazioni danno il gradimento degli Italiani nei confronti del Presidente del Consiglio oltre il 50% ?

Forse perché siamo stati:   SEDOTTI ED ABBANDONATI !

L’onestà intellettuale che contraddistingue ognuno di noi ci fa dire che nessuno di noi , in questo momento, si vorrebbe trovare al posto del Presidente del Consiglio.

Dovere gestire una situazione così complessa, difficile e che mette in pericolo decine di migliaia di vite umane non è affatto semplice, quindi identificarsi ed apprezzare chi , quasi per caso, si è trovato a dovere gestire tutto ciò, provoca una adesione al personaggio che viene espressa con il gradimento di cui abbiamo parlato.

Se a tutto ciò aggiungiamo che con toni pacati, rassicuranti e da “buon padre di famiglia” ci siamo ritrovati attaccati agli schermi televisivi per ascoltarlo mentre sciorinava interventi tempestivi, numeri tranquillizzanti, promesse di erogazioni a pioggia e sistematici interventi a favore di tutte le categorie come se “il signor Pantalone” avesse dismesso i panni carnevaleschi per diventare una realtà operativa, è chiaro che tutti noi abbiamo legato le nostre speranze alla veridicità di quanto ci diceva e quindi alla Bontà del nostro signor Presidente del Consiglio.

Sicuramente ci siamo fatti SEDURRE !

Forse avremmo dovuto essere un attimo più riflessivi e chiederci:

ma chi è questo signore che è stato capace di regalarci due governi, uno dietro l’altro, che hanno unito forze politiche ( e quindi idee, strategie e politiche ) distanti e contrapposti tra loro; quali capacità ha dimostrato negli anni perché potesse gestire una enormità come quella che ci è caduta addosso?, quali interessi nazionali ed internazionali possono , in qualche modo, vedere di buon occhio lo stabilizzarsi della gestione dello stato in mano non di una forza politica, ma di una singola persona che detiene e gestisce il potere di una intera nazione come la nostra che è espressione della quarta identità produttiva dell’Europa e la maggiore entità culturale e creativa del mondo?

Certamente più passano i giorni, più vengono a galla i fatti che si contrappongono alle promesse, più verifichiamo e ci rendiamo conto di essere stati gabbati e più ci sentiamo in mezzo ad un guado nel quale le domande si fanno sempre più pressanti, le risposte si allontanano sempre più da noi ed il senso di abbandono e di disperazione si impadronisce di noi tutti.

Cerchiamo di ricapitolare cosa sta succedendo analizzando i fatti:

La promessa di aiuti economici si è esaurita nei fatidici 600 euro ( non per tutti ) che avrebbero dovuto sostenere chi, per decreto, ha dovuto sospendere qualsiasi attività o lavoro. Una misura economica nettamente  inferiore al reddito di cittadinanza e che è stata erogata con un mese di ritardo.

La cassa integrazione straordinaria, sbandierata ai quattro venti, deve ancora essere “lavorata” dagli enti preposti che si sono ritrovati a lavorare in un mese un numero di pratiche che lavoravano in tre anni.

Il finanziamento di 25.000 euro per le aziende promesso per tutti, si è rivelato essere un massimale per coloro che fatturano oltre 100.000 euro, ma molto meno per tutti gli altri che, in ogni caso, non devono avere NESSUN problema pregresso con le banche o essere considerati cattivi pagatori;                                                                   piccolo problema, non ci stiamo per caso trovando davanti ad un nuovo tipo di caccia al tesoro? la lunga crisi che ci portiamo dal 2008 ha intaccato la capacità delle aziende di far fronte a tutti gli impegni previsti, ciò ha determinato uno star del credito che , in molti casi, ha posizionato molte aziende in una zona grigia, da cui una impossibilità ad accedere al credito.

Le promesse di intervento a favore delle PMI ancora non si sono viste e non pervienenessuna indicazione di modalità o tempistica, nel frattempo la crisi finanziaria diventa sempre più pressante.

Gli interventi sulla fiscalità sono ancora un territorio inesplorato, ma quello che diventa sempre più evidente è che anche le promesse dichiarate, come quelle riguardanti la defiscalizzazione dell’iva per le mascherine chirurgiche, non sono stateancora attuate.

Scadenze fiscali che pendono sulla testa di tutti con la data del mese di giugno alle porte e la consapevolezza che se non si dovesse fermare tale scadenza oltre 8 milioni di cartelle pronte ad essere spedite sarebbero l’ultimo e definitivo KO per tutti.

Ed allora ecco che si profila il senso di ABBANDONO!

Infine, la notizia di oggi che il consiglio dei Ministri, in cui si doveva decidere l’intervento di aprile, è stato rimandato, ma in compenso il Presidente del Consiglio in audizione al Senato “esorta gli Italiani a creare pressione presso le banche” per ottenere i finanziamenti. Credo che le due cose si commentino da sole.

Noi chiediamo che vengano prese in considerazione modalità diverse di intervento, più in linea con ciò che può essere attuato in tempi brevi e con effetto immediato, restituendo la FIDUCIA agli Italiani che la meritano, ricostituendo il processo di fiducia nei confronti delle istituzioni che ci governano senza intaccare il senso di appartenenza e di solidarietà che il popolo ha saputo esprimere in una situazione così drammatica.

Desideriamo che vengano resi immediatamente operative le casse integrazioni in tutta Italia.

Desideriamo uno sgravio fiscale che possa permetterci di ripartire senza pesi pregressi, con un condono o rottamazione delle cartelle esistenti con la possibilità di restituzione che tenga in considerazione lo stato attuale del contribuente ed effettuare una rateizzazione con rate che non superano il 5% del reddito.

Desideriamo investimenti a fondo perduto per le piccole e medie aziende.

Abbiamo bisogno di indicazioni precise sulle modalità operative e di una pianificazione certa delle scadenze.

Auspichiamo una maggiore capacità di ascolto da parte dei nostri governanti ad ascoltarci ed a recepire le nostre proposte, perché Noi vogliamo risorgere ed uscire da questa crisi più sani e più forti di prima.

Niente più proclami, ma fatti e INSIEME CE LA  FAREMO.

 

 


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