Type to search

Agi

“Se la Lombardia voleva la zona rossa nel Bergamasco poteva disporla”, dice Conte

Share

“Entreremo nella fase 2 solo quando gli esperti ce lo diranno e solo a partire da alcuni settori. Ma non diamo il messaggio che la stretta si allenta, sarebbe un errore”. Dopo la conferenza stampa in diretta tv di ieri sera, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano il premier Conte ribadisce la scelta di non mollare la presa contro il virus-killer. E aggiunge: “Per ora non cambia nulla. Penseremo più avanti, se ne ricorreranno le condizioni, a un allentamento per le famiglie, perché questa guerra ha un impatto anche psicologico. A tempo debito potremo pensare ad allentare anche le misure a impatto personale”.

Conte comunque è convinto che “il decisore politico, quando assume una decisione, deve farlo in scienza e coscienza, mettendo in conto tutti gli interessi” e “il criterio che ci guida sono i valori costituzionali” mentre “la priorità è e resta la tutela della salute”. E ai territori, che oltre alla disperazione per le vittime, sembrano mostrare fastidio per le misure adottate, il premier dice di capire “perfettamente la loro rabbia” perché “stanno vivendo una situazione tragica, con angoscia e dolore per la perdita di tante vite umane” e “mai avrei immaginato di vedere aggiornata continuamente la lista dei decessi”. Poi riflette: “È uno degli aspetti più sinceramente dolorosi da quand’è iniziata questa guerra”.

Poi, nel ripercorrere le tappe dell’emergenza, il presidente del Consiglio ricorda che “il 6 marzo, con la Protezione civile, decidiamo di imporre la zona rossa a tutta la Lombardia. Il 7 marzo arriva il decreto” e dice un pizzico di polemica che “la Regione Lombardia, come tutte le altre, non è mai stata esautorata dalla possibilità di adottare ordinanze proprie, anche più restrittive, secondo la legge 833/1978” e che “peraltro la Lombardia, quando ha voluto introdurre misure più restrittive, lo ha fatto” così come “anche Lazio e Calabria hanno disposto altre zone rosse”.

Quanto all’Europa, il premier sostiene che “il vento in Europa sta cambiando” e la presidente Von Der Leyen “ha anticipato altre due misure che oggi vanno in approvazione alla Commissione”. “Gli Stati membri – aggiunge – potranno attingere, fino a 100 miliardi, ai finanziamenti per sostenere lavoratori e imprese. Strumento finanziato dall’emissione di bon europei, senza richiedere alcuna condizionalità. E ci verrà consentito l’utilizzo di tutti i fondi strutturali europei: qui il Mes non c’entra nulla”. E Conte annuncia che arriveranno anche altri strumenti “contro l’emergenza sanitaria e per il sostegno al reddito”.

Vedi: “Se la Lombardia voleva la zona rossa nel Bergamasco poteva disporla”, dice Conte
Fonte: politica agi


Tags:

You Might also Like