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"Regioni e Governo hanno un comportamento criminale sui dati Covid", dice Marco Cappato

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La mancata pubblicazione di tutti i dati sui pazienti Covid da parte delle Regioni e dell’Istituto Superiore della Sanità rappresenta “un comportamento criminale nel pieno di una pandemia”. E’ la considerazione resa all’AGI da Marco Cappato che arriva a diatriba in pieno corso tra la giunta lombarda e l’Iss sulle cifre che hanno determinato per errore la zona rossa nella regione più colpita dal contagio.

“Da 10 mesi chiediamo la pubblicazione di tutti i dati”

Il tesoriere dell’associazione ‘Luca Coscioni’  si riferisce, in particolare, allo scambio contenuto in un documento interno alla Regione tra un funzionario dell’Istituto e un tecnico di Palazzo Lombardia in cui il primo afferma che “noi non pubblichiamo il dato delle comorbilità ma abbiamo pressioni enormi al riguardo da stampa, politica, presunti esperti..”.

“Veniamo accusati senza nominarci – interpreta Cappato – da questa rivendicazione dell’Iss di avere resistito alle richieste di pubblicare i dati disaggregati che portiamo avanti da dieci mesi. Ed è molto offensivo perché, assieme a noi, ci sono i presidenti dell’Accademia dei Lincei e della Società di Statistica Italiana e alcuni scienziati di alto livello. Certo, è importante sapere come siano andate le cose anche per valutare un eventuale danno alle attività che sono rimaste indebitamente chiuse e, in questo senso, il fatto che la Lombardia abbia sbagliato mi sembra già un indicatore di responsabilità”.

Ma il ragionamento tra i due protagonisti del dialogo dimostra che oggi è più importante la questione politica che capire chi ha ragione nella compilazione dei dati”.

“Iss e Regioni vogliono tenere il controllo dei dati”

Ma, al di là del conflitto, per Cappato “la cosa più significativa per il futuro dei cittadini è far sì che non si ripetano episodi così. Quello che non deve più accadere è che i dati siano oggetto di una contesa politica e, per evitarlo, l’unica soluzione è pubblicare i dati disaggregati che è quello che chiediamo da tempo in modo incessante e che Conte ci aveva promesso. Perché Iss e Regioni, che potrebbero farlo in autonomia, non procedono alla pubblicazione? L’unica spiegazione è che vogliano tenersi il controllo dei dati, non c’è una ragione di interesse pubblico”.

Lo scontro Regione – Iss segna secondo il radicale un punto di svolta: “Se prima di questo episodio si poteva far finta che fossimo davanti a una questione tecnica e burocratica, ora vediamo che è una questione politica e riguarda il presidente del Consiglio e il ministro della Salute ancora in carica”.

“Se non pubblicano i dati Regioni e Iss – conclude – si rendono complici di errori ripetuti nel tempo che diventano scelte sbagliate sulla base di dati non completi. Ciò significa nel pieno di una pandemia avere un comportamento criminale, in termini sia di decessi sia di danni economici”.

Nei mesi scorsi l’associazione ‘Coscioni’ ha promosso la piattaforma online Covidleaks alla quale, ricorda Cappato, “chiunque può mandare in modo anonimo i dati disaggregati relativi a singoli decessi”.

Fonte: cronaca agi


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