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Pnrr: Draghi bacchetta i Ministri

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Il Governatore uscente chiede ai suoi di anticipare gli obiettivi del PNRR rispetto al cronoprogramma concordato con l’Europa

di Redazione

Il Governatore uscente chiede ai suoi di anticipare gli obiettivi del PNRR rispetto al cronoprogramma concordato con l’Europa.

Sono 9 fino ad oggi gli obiettivi raggiunti del PNRR. Draghi però desidera realizzare, nei prossimi due mesi, oltre il 50% degli obiettivi e traguardi prima della fine dell’anno. Ad oggi risultano conseguiti solo nove obiettivi e traguardi del Pnrr.

La presidenza del Consiglio ha chiesto quindi ai ministeri di anticipare, rispetto al cronoprogramma condiviso con l’Europa, il raggiungimento di 11 obiettivi a settembre (anziché 3, come previsto) e 9 entro ottobre, mese nel quale non era contemplata alcuna scadenza.

Quanto ai mesi di novembre e dicembre prosegue, infine, il lavoro per il conseguimento dei restanti 26 obiettivi e traguardi in scadenza, per un totale di 55, che saranno poi verificati con la Commissione europea, si spiega.

Lavori e adempimenti possibili da parte dell’esecutivo uscente, perché il nuovo Governo non si insedierà prima della fine di ottobre. Draghi avrebbe quindi tempo tutto ottobre per anticipare il conseguimento dei traguardi e degli obiettivi del PNRR, con tutti gli atti amministrativi da approvare da parte dei ministeri competenti.

In tutto questo, oltre alla buona volontà di ministri e funzionari, c’è un limite invalicabile. Gli obiettivi per essere centrati per essere centrati hanno bisogno di una norma di legge, come è avvenuto in passato. Per entrare a tutti gli effetti in vigore, il decreto-legge dovrà essere convertito dal Parlamento e dovrà quindi necessariamente essere approvato dal Governo entro il 15 ottobre.

Una vicenda che appare un po’ complicata, perché gli atti hanno bisogno di pareri espressi dalle commissioni parlamentari. Siamo in campagna elettorale e non sappiamo bene dove saranno i deputati e senatori uscenti se presso la sede parlamentare o nelle piazze a comiziare.

Questo significa che gli schemi di Dlgs, alcuni dei quali politicamente divisori tra le forze politiche come quelli su giustizia e concorrenza, dovrebbero essere approvati urgentemente dal Cdm e arrivare in Parlamento in questi giorni.

La partita è ancora tutta da giocare.