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Per il virologo Silvestri "la ritirata del virus continua imperterrita"

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“La ritirata di Covid-19 continua imperterrita. Siamo al cinquantesimo giorno consecutivo in cui cala il numero totale dei ricoveri in terapia intensiva (TI) per Covid-19 in Italia – da 595 a 572, quindi di altre 23 unità, e siamo ormai al 14% del picco”. Lo scrive oggi Guido Silvestri, virologo e docente alla Emory University di Atlanta, all’interno della rubrica ‘Pillole di ottimismo’ sul suo profilo Facebook.

Il virologo evidenzia che è in calo anche il numero dei ricoveri ospedalieri (da 8.957 a 8.695) e dei casi attivi (da 59.322 a 57.752). “Siamo ormai al giorno diciannove dalla riapertura del 4 maggio – sottolinea -, e del tanto temuto ritorno del virus non si vede neanche l’ombra”. Silvestri fa quindi un riferimento ai “modelli catastrofisti“, secondo i quali “la stagionalità del virus non esiste, non c’è nessun effetto del clima e l’unica cosa che riduce la diffusione di Covis-19′ è la chiusura”.

“Ora, per spiegare che a 19 giorni dalla riapertura i contagi continuano a scendere anziché risalire – dice ancora il virologo -, i catastrofisti devono postulare che ci sia in realtà un grande aumento dei casi che non è ancora stato scoperto, perché si fanno troppo pochi tamponi e/o perché c’è un ritardo nel segnalare i nuovi contagi, ma si scoprirà nei prossimi giorni”.

Guido Silvestri scrive che “questo è possibile”, poi cita il teologo inglese Guglielmo di Occam: “Già nel Trecento l’aurea massima ‘entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem’, ci metteva in guardia dal postulare la presenza e l’effetto di fattori la cui esistenza non è dimostrata”.

Tutto questo per dimostrare una diversa interpretazione dei dati a disposizione: “Vedremo presto se questa nostra sensazione sarà smentita o confermata dai fatti”, conclude il virologo, che poi dedica un “grande elogio” alla protezione civile, “che fornisce ogni giorno, con grande efficienza e puntualita’, questo set di dati che chiunque puo’ analizzare, e che ci permette di ragionare di ‘Covid-19’ in Italia basandosi sui numeri anziché su dogmi o propaganda”.

Elogio esteso “anche agli operatori sanitari che in ogni regione, ogni giorno da tre mesi contano i nuovi casi, gli isolati, i guariti e i deceduti e consentono alla protezione civile di dare i numeri di cui sopra” e anche “al governo ed ai ministeri competenti, che hanno scelto la strada della massima trasparenza”. 

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Fonte: cronaca agi


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