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Parmenide. Nascita del principio d’identità e di non contraddizione

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di Gianni De Iuliis

La tesi parmenidea sull’essere implica il principio d’identità e di non contraddizione, elaborati per la prima volta da Parmenide nella cultura occidentale, ripresi in seguito da Aristotele e che saranno a fondamento della logica occidentale.

Principio d’ identità: A = A, cioè ogni cosa è uguale a se stessa;

Principio di non contraddizione: non è possibile che A = A e che A ≠ A, cioè una stessa cosa non può essere contemporaneamente uguale a se stessa e diversa da se stessa, cioè è impossibile che sia e che non sia nello stesso tempo.

Con tali principii il filosofo nega il molteplice e il divenire. Entrambi implicano il non essere.

Se si afferma il molteplice, si giustifica l’esistenza di innumerevoli realtà. Ma ciò appare contraddittorio a Parmenide: una cosa non è l’altra. E allora esiste una sola realtà.

Se si afferma il divenire, si giustifica il cambiamento: una cosa che era in una determinata maniera, ora è in un’altra, diversa da come era prima e probabilmente diversa tra un po’. In tali passaggi s’insinua il non essere: una cosa può cioè essere solo in una determinata maniera.

(36. Continua)