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Ora il calcio può ripartire davvero

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Sono state pubblicate sul sito del ministero dello Sport le indicazioni per la ripresa degli allenamenti delle squadre di calcio professionistiche. Per quanto riguarda le sessioni di allenamento, si legge, “nella fase iniziale l’allenatore e lo staff tecnico indosseranno sempre mascherina manterranno una distanza minima di almeno 2 metri l’uno dall’altro.

I soggetti appartenenti al Gruppo Squadra (si intendono tutti coloro che nella fase di ripresa dovranno necessariamente operare e opereranno a stretto contatto tra di loro: i calciatori, gli allenatori, i massaggiatori, i fisioterapisti, i magazzinieri, altri componenti dello staff, etc. e, naturalmente, il Medico/i Sociale/i) dovranno raggiungere il Luogo (Centro Sportivo, Campo/i, palestra/e, ambulatorio/i, ristorante, magazzino, sala riunione, etc.) e far ritorno al domicilio al termine dell’allenamento con mezzi propri e rispettando le misure anti contagio. Dovranno essere evitati, per quanto possibile, autisti”.

Tutti dovranno inoltre essere dotati dei dispositivi di protezione individuale – si legge ancora nel documento – e la Società deve predisporre una postazione di controllo della temperatura all’ingresso del Luogo di allenamento e, in caso di rilevazione di temperatura corporea superiore a 37,5 C, il soggetto individuato con tale temperatura dovrà fare immediato ritorno al proprio domicilio e dovrà seguire le linee guida del ministero della Salute. Ci saranno poi due percorsi diversi da effettuare, uno in entrata e uno uscita per accedere al Luogo di allenamento”.

Le sedute in palestra, poi, almeno per la prima settimana, dovranno continuare ad essere ridotte all’essenziale privilegiando l’allenamento fisico all’aperto. Tuttavia, viene poi precisato, quando saranno effettuate in un luogo aperto dovranno essere programmate in modo da limitare la presenza dei calciatori, alternandoli, e posizionando i macchinari/attrezzi della palestra ad almeno 2 metri di distanza tra loro, possibilmente all’aperto o in ambiente ben areato e con ventilazione forzata, garantendo la massima igienizzazione degli strumenti.

I calciatori potranno iniziare ad allenarsi senza mascherine sono dopo la conferma della negativita’ del Gruppo, ossia all’esito negativo del terzo tampone. Negli spogliatoi deve essere garantito il distanziamento dei calciatori di almeno 2 metri e, qualora ciò non fosse possibile, va scaglionato l’ingresso per consentire distanze corrette. L’ambiente delle docce, ricco di vapor acqueo, potrebbe favorire la diffusione del virus (aerosol).

Per tale motivo, “almeno nella prima settimana, le docce non potranno essere svolte presso il Luogo di allenamento”. Per quanto riguarda l’uso della sala medica, massaggi, fisioterapia, le sedute, almeno nella prima settimana, dovranno essere programmate sotto il coordinamento del medico sociale e limitate alle reali necessità.

Le postazioni dovranno garantire distanze di almeno 2 metri tra loro, dovranno essere dotate di materiale monouso e le attrezzature/macchinari fisioterapici essere sanificati dopo ogni seduta.

Nel documento si raccomanda, poi, di evitare gli assembramenti nell’attesa dei trattamenti e che gli operatori sanitari indossino la mascherina, i guanti e gli occhiali di protezione e i calciatori la mascherina chirurgica.

Nella prima settimana, inoltre, si raccomanda anche di evitare riunioni interne se non strettamente indispensabili e, laddove sia necessario organizzarle, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione e garantita una distanza interpersonale di almeno 2 metri. È preferibile che siano tenute in spazi aperti e/o ben ventilati. Va in ogni caso favorito l’impiego di piattaforme telematiche per riunioni di lavoro. 

Vedi: Ora il calcio può ripartire davvero
Fonte: sport agi


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