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Negli ultimi 150 anni i ghiacciai alpini si sono ridotti del 60% 

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AGI – Negli ultimi 150 anni, i ghiacciai alpini si sono ridotti del 60%. Il dato emerge dal rapporto di Legambiente, presentato in occasione della “Giornata Internazionale della Montanga, SoS per i ghiacciai italiani” Crisi climatica e inquinamento minacciano sempre di più i giganti bianchi, testimoni del clima che cambia e sentinelle della qualità dell’aria. Ed effettivamente, in 150 anni, la riduzione areale dei ghiacciai è del 60% nelle Alpi,con punte dell’82% nelle Alpi Giulie e 97% nelle Presentanco il report, Legambiente lancia un pacchetto di 12 proposte per affrontare adeguatamente l’acuirsi dei cambiamenti climatici in montagna.

Il riscaldamento climatico determina sulle Alpi italiane pesanti e molteplici effetti ambientali, tra i quali la perdita di neve e ghiaccio e la degradazione del permafrost con conseguente perdita del 60% della superificie glacializzata. La deglaciazione colpisce soprattutto le Alpi Orientali dove, stando agli ultimi dati diffusi dal Comitato Glaciologico Italiano (CGI), spiega Legambiente, nello stesso intervallo di tempo i ghiacciai delle Alpi Giulie hanno visto ridursi il proprio volume del 96% e la propria area dell’82%.

Situazione non buona anche per i ghiacciai delle Alpi Occidentali e Centrali: sulle prime, sono praticamente scomparsi i ghiacciai delle Alpi Marittime e vi sono molti ghiacciai in cui l’arretramento della fronte ha superato le decine di metri all’anno; sulle Alpi Centrali preoccupa lo stato di salute del grande ghiacciaio dei Forni che, con un’estensione areale di circa 11 km2, è il più esteso in Italia dopo quello dell’Adamello. Il ghiacciaio dei Forni mostra oggi una fronte appiattita e coperta di detrito, crepacciata, con fenomeni di collasso e cavità in ghiaccio.

Ma i ghiacciai si dimostrano anche sensibili testimoni della qualità dell’aria: preoccupa a tal riguardo la presenza ad alta quota del fenomeno del black carbon, costituito da polveri derivanti dall’inquinamento atmosferico di origine antropica proveniente da incendi e da inquinanti che arrivano dalla pianura. Questa componente fa sì che il ghiacciaio fonda più rapidamente.

La presenza di black carbon, di tracce di microplastiche e di vari inquinanti, come su tutti i ghiacciai del pianeta, è un altro lampante segnale dell’invadenza dell’impatto antropico sulla terra. 

Vedi: Negli ultimi 150 anni i ghiacciai alpini si sono ridotti del 60% 
Fonte: cronaca agi


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